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Il cartello politico centrodestra più civici è in crisi netta: "Ci hanno fatto fuori"."Voi vicini al centrosinistra"

Si è quasi spezzato il cartello politico che ha permesso importanti vittorie a livello comunale e la quasi vittoria in Regione - mai così vicino una coalizione non di sinistra a prendersi Palazzo Donini - con la candidatura dell'ex forzista ora inventore del movimento civico per l'Umbria, Claudio Ricci.

L'alleanza si è rotta? Quella "vincente" - o per lo meno competitiva a livello regionale - tra i partiti di centrodestra (Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia) e le liste civiche (anche ambientaliste, non solo di centristi o di cittadini liberi)? Sembra proprio di sì. Si è quasi spezzato il cartello politico che ha permesso la vittoria a Perugia, Bastia, alcuni comuni della Valnerina, Spoleto, Deruta, Passignano, Montefalco, Bettona e la quasi vittoria in Regione - mai così vicino una coalizione non di sinistra a prendersi Palazzo Donini -  con la candidatura dell'ex forzista ora inventore del movimento civico per l'Umbria, Claudio Ricci.

I litigi sono all'ordine del giorno nei comuni ma ora anche a livello regionale si è sancita la lotta interna. L'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'elezione per il rinnovo dei consiglieri provinciali. Nella lista delle opposizioni nessun esponente civico. "Sapendo di perdere... hanno preferito salvare la poltrona i politici di professione, candidando solo sei persone invece che nove come ha fatto il centrosinistra": è questa l'accusa dei movimenti civici che ora dichiarano finita l'alleanza se non salteranno le teste di questa operazione politica. Dalla parte dei civici si sono schierati indirettamente anche pezzi di centrodestra come Laffranco che è pro-alleanza e si gioca la sua personale partita con la coordinatrice di Forza Italia, Polidori.  Le accusa vengono ben esemplificate dal consigliere regionale De Vincenzi:

“Purtroppo su questa vicenda – sostiene – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno deciso di non costituire un’alternativa politica alla sinistra, preferendo blindare una lista con soli sei nomi decisi dai partiti ed escludendo le componenti civiche nonostante abbiano un considerevole peso. Una logica scellerata che, riducendo ulteriormente il ruolo del centrodestra in Consiglio provinciale, ha di fatto escluso territori come l’eugubino, il Trasimeno, il tuderte, Spoleto e la Valnerina da importanti decisioni amministrative”.

Dai vertici di Lega Nord, Forza italia e Fratelli d'Italia arrivano risposte a mezza bocca e con la richiesta di non fare nomi: "Se l'alleanza è saltata non lo è ceramente per il voto delle provinciali dove non si correva per rieleggere il nuovo presidente ma solo il consiglio. Quindi una elezione inutile. L'alleanza è saltata quando l'ex portavoce dei civici ad Assisi si è candidato contro il centrodestra e in consiglio regionale lui e i suoi uomini votano insieme alla maggioranza sempre più spesso. Loro hanno rotto il cartello politico, non certo i partiti che continuano a fare opposizione dove sono minoranza e governarno dove sono stati chiamati a farlo. Senza nessuna ambiguità". 

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