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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Riforma sanitaria, Marini: "Salvata in Umbria la sanità pubblica"

Il presidente della Giunta regionale: "La riorganizzazione anche in chiave di prevenzione ai continui tagli del Governo". Azienda unica? "No troppo potere ad un solo direttore"

L'altro volto delle tanto sbandierate Azienda Ospedaliera Unica e Azienda Sanitaria Unica regionale: due super dirigenti che gestiscono, senza nessun controllo politico ed elettorale, il 70 per cento dell'intero bilancio dell'Umbria che è destinato anche con la nuova Riforma a garantire la sanità e i suoi servizi. E' stata questa la riflessione-risposta del Presidente Catiuscia Marini ai consiglieri del Pd dissidenti Barberini e Smacchi che da tempo si battono, rompendo anche il fronte della maggioranza, su questo punto in nome di una spanding review interna.

"Un unico direttore generale - ha detto in aula la Marini - avrebbe poteri e funzioni eccessivamente elevati. Abbiamo raggiunto obiettivi importanti nella gestione del fondo sanitario senza utilizzare la leva fiscale. Sarebbe sbagliato orientare l'organizzazione del servizio sanitario pensando alla sola riduzione della spesa".
 
Inoltre la Presidente della Giunta regionale ha spiegato che la Riforma mette a riparo, in tempi non sospetti, l'Umbria da un depotenziamento della sanità da parte del Governo Monti:  "Abbiamo provato a salvaguardare il modello universalistico, i livelli di tutela della salute e come fare tutto questo senza rinunciare all'innovazione (facendo attenzione alle nuove esigenze e alle nuove patologie) e alla programmazione. Il tutto senza attivare nuyova pressione fiscale a carico dei cittadini.  Con l’insediamento del Governo Monti si sono andati susseguendo vari provvedimenti, come quello riguardante la spending review, che contiene una parte essenziale rivolta al sistema sanitario, come il più recente decreto Balduzzi, il regolamento sugli standard ospedalieri, la legge di stabilità".
 
La Marini rilanca la convenzione con l'Università per un rapporto ancora più stretto nelle aziende ospedaliere. "Abbiamo bisogno di ricerca e innovazione, che la Facoltà di medicina svolge portando punti di eccellenza riconosciuti a livello nazionale. La sfida che sta nelle misure di riordino è altissima".
 
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