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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Caos giunta regionale: "La montagna ha partorito il topolino, riecco Barberini"

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del segretario regionale di Rifondazione Comunista Enrico Flamini sul rientro nella giunta regionale dell’oramai ex assessore dimissionario Barberini

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del segretario regionale di Rifondazione Comunista Enrico Flamini sul rientro nella giunta regionale dell’oramai ex assessore dimissionario Barberini.

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La presunta crisi politica di giunta tutta interna al Pd che ha tenuto sostanzialmente ferma la Regione per quattro mesi si è risolta con il rientro in giunta di Barberini, il tutto, a quanto è dato di sapere, grazie a roboanti e vuote dichiarazioni d'intenti con tanto di cioccolatini. Vogliamo ripeterlo: sulle nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere si è consumata una sorta di resa di conti interna al Pd umbro finita, come nella migliore tradizione, a tarallucci e vino e senza nessun risultato concreto e visibile rispetto alle questioni che erano state poste dallo stesso Barberini. Ovviamente sui tagli nazionali alla sanità umbra targati Renzi tutti zitti, fatto sul quale evidentemente erano e sono tutti d'accordo.

I cittadini umbri, mentre stanno già toccando con mano le ricadute concrete dell’entrata in vigore del decreto Lorenzin con le oltre 200 voci presenti nell’elenco degli esami clinici che il Sistema sanitario nazionale ha iniziato a coprire solo a certe condizioni, hanno così assistito ad una vera e propria farsa. La verità è che è iniziato il percorso per la definitiva privatizzazione della sanità. Per l’Umbria si tratta di un ulteriore disastro, visto il forte depotenziamento dei livelli di assistenza causato dai tagli e dall’assenza di ogni programmazione regionale nella ripartizione delle risorse e nell’organizzazione dei servizi. Non c'è ancora il piano regionale sanitario, non è stato aperto alcun ragionamento sulla riduzione degli stipendi dei direttori, non è stata avanzata nessuna proposta concreta per ridurre il dramma delle lista d'attesa e per potenziare la medicina di territorio e la prevenzione.

A pagare per questa situazione saranno i cittadini e le fasce più deboli della società. Di sicuro è chiaro a tutti che la montagna ha partorito il topolino.

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