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L'ospedale da campo prossimo al varo. Tesei: "Utile per tutte le emergenze". Fora: "Investimento errato"

In aula la Governatrice ha risposto all'interrogazione del consigliere regionale dei civici di opposizione

L'ospedale da campo dell'Umbria, finanziato da Banca Italia che ne ha apprezzato l'utilità per tutte le emergenze, sarà a disposizione per il primo collaudo ufficiale entro il prossimo 30 giugno. La conferma è stata data dalla presidente Donatella Tesei che ha risposto al capogruppo dei civici di opposizione, Fora, che è stato da subito contrario al progetto e avrebbe preferito investire i soldi nazionali - ma concessi esclusivamente per questo progetto specifico - rafforzando le strutture sanitarie già presenti. 

“Progetto – ha sottolineato Tesei in aula – ben definito e destinato a fronteggiare questa emergenza, ma che sarà utile anche in futuro e che per la sua predisposizione ci siamo avvalsi della consulenza gratuita di medici militari con esperienza in proposito. Il progetto è stato approvato dal Direttorio di Banca d’Italia con tanto di complimenti per la compiutezza del progetto presentato e la velocità con cui lo abbiamo redatto”. Stiamo parlando di una struttura completamente autonomia, montabile in 24 ore in qualsiasi contesto territoriale, dotato di spazi medici e ambulatori, una sala di terapia intensiva fino ad un massimo di 25 posti che salgono a 30 per una degenza meno invasiva. 

Fora è rimasto della sua opinione politica ribandendo di restare “perplesso dalla scelta di investire in questo modo i 3 milioni della Banca d’Italia” poiché avrebbe preferito “investimenti su strutture già esistenti”.

Gli uffici regionali stanno effettuando le gare per reperire tutto il materiale per la realizzazione strutturale e gli apparecchi medici per una piena funzionalità sanitaria. "Rispetto all’investimento - ha concluso la Presidente Tesei - credo che proprio i risultati raggiunti dalla Regione Umbria nel fronteggiare la situazione di contagio dovrebbero indurre invece ad apprezzare questa iniziativa volta non solo a dare risposte adeguate all’emergenza, ma anche a garantire in ottica prospettica un’efficace azione di prevenzione. Non va dimenticato che l’emergenza nazionale dichiarata per questa fase pandemica fino al 31 luglio, anche in sede di Conferenza Stato-Regioni è stato ipotizzato un prolungamento fino a fine anno. Da più parti del mondo scientifico si parla di possibile ritorno pandemico ad ottobre”.
 

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