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"Approvata la legge, ma zero applicazione pratica in Umbria": i 5 stelle contro la Regione e le lobby del gioco

Il sospetto dei 5 Stelle è quello di un Governo regionale poco mobile per non turbare il Governo nazionale "amico" che "starebbe invece, proprio in questo periodo, incentivando le lobby del gioco"

Che fine ha fatto la legge regionale, approvata nel dicembre 2014, per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico? E soprattutto che effetti tangibili sta dando per combattere o informare sulla ludopatia? Secondo il Movimento 5 Stelle in Umbria non si sarebbe partiti con il piede giusto. Anzi non si sarebbe partiti. Il sospetto dei 5 Stelle è quello di un Governo regionale poco mobile per non turbare il Governo nazionale "amico" che "starebbe invece, proprio in questo periodo, incentivando le lobby del gioco".

"La legge - attaccano i "pentastellati" - prevede la rilevazione della presenza delle sale da gioco e dei locali in cui vi sia offerta di gioco lecito con vincite in denaro sul territorio regionale, in collaborazione con i comuni. Il sistema di rilevazione avrebbe dovuto essere effettuato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero, l’11 gennaio. A distanza di oltre un mese dalla scadenza dei termini previsti dalla legge in questione, tutto tace. Il silenzio della Regione Umbria diventa ancor più assordante alla luce delle norme in favore delle Videolottery contenute nel decreto che riordina il settore dei giochi d'azzardo in discussione al prossimo Consiglio dei Ministri".

Critiche anche sull'informazione sui rischi provocati dal gioco compulsivo: "La Regione Umbria, dal canto suo - ha concluso il Movimento 5 Stelle - avrebbe dovuto promuovere campagne di informazione rivolte alla cittadinanza sulla presenza e collocazione dei locali in possesso del marchio regionale "No slot". L’inerzia della Regione Umbria sul tema, unita ai provvedimenti in corso di emanazione a livello nazionale, sono sintomo di un’inaccettabile deriva delle istituzioni che, anziché proteggere i propri cittadini, contribuiscono ad aumentare il degrado sociale oltre che le tasche delle potenti lobbies del gioco d’azzardo".

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