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Politica

Intervista al giornalista Claudio Lattanzi : "Ecco chi ha le mani in pasta in Umbria"

Lattanzi ha recentemente scritto un'opera che già in molti vogliono affossare o bloccare sui media perchè senza peli sulla lingua e censure picchia dura, da cronista, sul potere politico "rosso" e sulle lobby

Claudio Lattanzi è un giornalista che non ha paura di fare inchieste. Le fa scrivendo libri che spesso sono scomodi e raccontano, con precisione, quello che si muove in Umbria. E' stato il primo in Umbria a fare un resoconto fedele delle Mafie in Umbria. Oggi si spinge più in là: le mani sull'Umbria del potere politico e delle lobby di alcuni imprenditori (i Padrini dell'Umbria edizione Intermedia). Ma sono i politici i più bersagliati - il clima grillino non c'entra niete....è cronaca e forse anche analisi personali - che sono colpevoli secondo Lattanzi di una colpa gravissima: non avere più un progetto per tutti ma solo il mantenimento di potere. E' ovvio che parlando di Umbria il dito puntato è al sistema del centrosinistra. 


A) Oggi chi sono i padroni dell'umbria e quanto incidono sulla vita di tutti i giorni?
 
Il potere in Umbria può essere letto attraverso due piani distinti. Il primo riguarda il controllo che la partitocrazia incentrata intorno al Pci-Ds-Pd ha sempre esercitato e continua ad esercitare sull'apparato amministrativo e burocratico che qui presenta dimensioni ancora elefantiache ed il secondo è connesso al legame "perverso" che lega le istituzioni cioè il partito alla Lega delle cooperative.le indagini ancora in corso (da Sanitopoli, ad Appaltopoli, dal caso Gubbio alle indagini sul sistema di Foligno e le tante su Terni) dimostrano come i politici considerino la sfera pubblica "cosa loro", piegandola dunque ad interessi clientelari e di parte. Nella regione in cui 4 mila persone vivono di
politica, dove molti organi di informazione sono sotto il controllo degli imprenditori cementieri ed i
conflitti d’interesse sono ovunque, comandano poche centinaia di persone spesso collegate tra loro.

b) Quindi nella Lilliput Umbria è tutto in mano alla politica o ci sono anche delle caste private potenti?
Intorno al rapporto partiti-potere, si muovono molti altri ambienti, a partire dalla potente lobby dei cementieri (e costruttori) che controllano la maggior parte dell'informazione locale. Resta ancora forte il ruolo della massoneria soprattutto su scelte di nomine publiche e interessi pilotati.
 
c) Tu però punti molto sullo strapotere della politica di sinistra e un po' sul modello grillino parli di nuovi feudatari... 
L'analisi del sistema di potere condotta territorio per territorio (nel libro è stata denominata "esempi di feudi") evidenzia come il sistema delle cooperative rosse sia un puntello fondamentale per i sistemi che fanno capo ai ras locali. Tutte le principali coop della Lega sono infatti controllate da uomini del partito.

d) E dietro questo sistema tu parli di assenza di una strategia per il futuro dell'Umbria?

C'è Una oligarchia immutabile che tenta di sopperire alla mancanza di un vero modello di sviluppo con assunzioni pubbliche e controllo urbanistico del territorio, in un’Umbria sempre più preda di campanilismi, criminalità e disagio sociale. E’ questa la vera eredità che un potere senza più ideali rischia di consegnare al futuro della regione.

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