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Martedì, 16 Aprile 2024
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Piano per il lavoro: 60 milioni per Garanzia Giovani, formazione e incentivi per l'assunzione

La strategia della Regione che intende spalmare da qui al 2017 per cercare di abbattere il tasso disoccupazione in Umbria, in particolare a favore dei giovani e dei 50enni rimasti senza lavoro dopo la grande crisi economica

Ben 60 milioni di euro per finanziare la formazione professionale, rilanciare Garanzia Giovani, il rinserimento nel mondo del lavoro dei disoccupati, la ricerca, tirocini in azienda e le imprese innovative. E' questo il nuovo piano per il lavoro della Regione che intende spalmare da qui al 2017 per cercare di abbattere il tasso disoccupazione in Umbria, in particolare a favore dei giovani e dei 50enni rimasti senza lavoro dopo la grande crisi economica.  La nuova strategia è stata lanciata dal vice-presidente della Giunta regionale Paparelli che ha spiegato che si articola in quattro pacchetti.

E' prevista la continuazione del Programma Garanzia Giovani con risorse del POR FSE 2014-2020 (24 milioni di euro) attuando la raccomandazione europea con misure sostanzialmente analoghe a quelle già programmate ed attuate nel Piano nazionale Garanzia Giovani, ma prevedendo alcune peculiarità come ad esempio la formazione in aula seguita da esperienze on the job, nella convinzione che il contatto con l'impresa sia fondamentale per il successivo inserimento.

Si svolgeranno attività di orientamento e formazione per il reinserimento rivolte a disoccupati adulti oltre che ai percettori di ammortizzatori sociali (in attuazione del decreto legislativo 150/2015) in termini di assegno di ricollocazione (per 16 milioni 100 mila euro).  Per i soggetti appartenenti alle fasce deboli, target che necessita di strumenti particolarmente efficaci per il reinserimento, saranno inoltre previsti percorsi formativi integrati da esperienze in contesto lavorativo con incentivi per l'assunzione stabile di importo superiore a quelli dedicati ad altri target.
 
Circa 8 milioni di euro andranno a finanziare iniziative per  l'innovazione e la ricerca, che richiedono strumenti di intervento "smart" specificamente orientati ad individuare da un lato fabbisogni su mercato del lavoro legati all'innovazione delle imprese attraverso il ruolo e la qualificazione delle agenzie formative con la proposizione di percorsi integrati di formazione, tirocinio e incentivi all'assunzione, dall'altro per proseguire nelle positive esperienze di work esperience/tirocini finalizzati alla realizzazione di programmi di innovazione nelle imprese.

Altri 8 milioni di euro sono destinati alle imprese che intendono realizzare programmi di sviluppo o riconversione per incrementare il proprio organico e che necessitano di figure "ad hoc" da formare all'interno dell'azienda, anche attraverso tirocini che prevedano un affiancamento da parte di personale già esperto e si concludano con una assunzione stabile incentivata. Prevista anche tutta una parte dedicata alla formazione continua del personale volta a migliorare la competitività delle imprese che operano in particolare in quei settori strategici per l'economia regionale, oltre che una specifica iniziativa riservata ai lavoratori dipendenti delle imprese in crisi.

"Centrale in tutto ciò – ha detto Paparelli - sarà un sistema di Centri per l'Impiego più innovativo, anche da un punto di vista della strumentazione tecnologica, e più orientato al mondo delle imprese. Intendiamo superare un modello datato e inefficace che risale agli anni Novanta". Qualificazione delle Agenzie formative, lotta alla dispersione scolastica, adozione delle misure regionali per l'inserimento attivo  in  stretta integrazione con quelle previste dal Ministero del Lavoro sono tutti strumenti che – secondo l'assessore – porteranno ad  "una vera e propria rivoluzione copernicana' delle politiche attive del lavoro in Umbria, a disposizione dei soggetti che mostrano una reale volontà nella ricerca dell'occupazione". 

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