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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Umbria dei Territori è ufficialmente un movimento politico: sulle alleanze due le ipotesi possibili

Verso le regionali. I civici hanno dato vita al loro contenitore raccogliendo consensi anche di forze politiche del centrosinistra e della sinistra. Nei prossimi giorni la scelta di campo

Saranno le regionali dei civici? Nell'urna non è dato sapere, ma di certo, in questa pre-campagna elettorale, sono i grandi protagonisti. Umbria dei Territori - portavoce il consigliere comunale Pizzichini, regista il sindaco di Assisi - è ufficialmente un nuovo soggetto politico dopo l'assemblea del 2 agosto. Sta aggregando liste civiche sparse sull'intero territorio regionale con l'obiettivo di un governo regionali in grado di ascoltare più i comuni piuttosto che gli interessi di parte.   

"Umbria dei Territori - si legge nel documento approvato dall'assemblea costituente - ha posto e porrà al centro della sua proposta politica la necessità di "rovesciare la piramide ", uscendo dal vecchio  centralismo regionale, causa della crisi di sistema umbro, per definire un modello policentrico, che dia ai territori un ruolo primario nelle scelte strategiche di governo. Elemento programmatico per noi dirimente per definire un progetto in discontinuità col passato che dia all'Umbria un solido ed innovativo modello di governo". 

Una sorta di federalismo locale dove è la periferia che determina le scelte del governo centrale. Se la filosofia di programma è chiara, resta tutto da decidere lo schema di come presentarsi alle elezioni del 27 ottobre. Al momento ci sono due certezze: nessuna alleanza politica con il centrodestra - che non ha risposto all'invito per dialogare sul ruolo dei civici e sulla proposta per l'Umbria - e con il polo civico di Ricci (ha fatto scelte differenti). La posizione è chiaramente di centrosinistra ma due sono le opzioni in campo:la prima, una coalizione alternativa con forze politiche come l'Altra Umbria, altri civici e partiti di sinistra.

I dialoghi sono in corso: "Abbiamo costruito un percorso che sin dalla sua nascita si è sempre posto come aperto ed inclusivo, sia nella prospettiva interna di quadro aggregativo del civismo, quanto in quella di dialogo con altre esperienze civiche e forze politiche. In questo senso Umbria dei Territori prende atto con soddisfazione che l'appello alla costruzione di una grande e rinnovata alleanza democratica abbia trovato risposta anche da numerose forze politiche intervenute direttamente o tramite messaggi all'iniziativa. , Dall'intervento del rappresentante di Europa Verde alla nota del Commissario del Pd Verini e del Sindaco di Gualdo Tadino Prosciutti, dalla delegazione di +Europa a quella del segretario del Psi". Il modello potrebbe essere quello della coalizione vincente del sindaco di Gubbio Stirati - civici, un pezzo di Pd, socialisti, ambientalisti -.

L'altra ipotesi invece è quella di far parte con una lista propria nel centrosinistra ufficiale che sta tessendo il Pd di Verini, i sindaci e il candidato in cerca di ufficializzazione, ovvero Fora. Ma al momento questa operazione viene vista con qualche dubbi perchè sul civismo ci avrebbe messo il cappello la politica e si parla più di nomi e candidati che di programmi. Un metodo che non piace e Umbria dei Territori lo ha detto chiaramente nel suo documento ufficiale.  "Il messaggio comune è stato quello di uscire da piccole logiche e tatticismi, sgombrare il campo da inutili e improduttive discussioni sui nomi,  per aprire un confronto che porti rapidamente ad una soluzione condivisa, capace di andare anche oltre le forze politiche di presenti, ampliando quanto più il perimetro della coalizione, con un progetto condiviso.  Un messaggio che UdT ed  il mondo civico, nelle sue diverse espressioni, non solo condivide, ma che ritiene unica via per la costruzione di un vero ed innovativo modello di governo regionale". Comunque il portavoce Pizzichini ha già incontrato diverse volte Fora per aprire un possibile dialogo dall'esito che rimane incerto. A favore di questa ipotesi però c'è l'attuale legge elettorale per le regionali che non prevede un doppio turno per il ballottaggio finale. Il turno secco invita a coalizzarsi. 

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