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Il Governo si è dimenticato di 13mila umbri in cassaintegrazione: fanno la fame da 8 mesi

Gran parte delle risorse nazionali del 2014 per la Cassaintegrazione è bloccata. In Umbria ci sono 13mila lavoratori praticamente senza reddito, senza niente su cui contare e lo spettro di un licenziamento imminente. L'appello alla Regione, al Prefetto per un dialogo immediato con il Governo

Non sono licenziati ma pur stando in cassa integrazione a zero ore non percepiscono nessun reddito. E questo va avanti da otto mesi. La maggior parte di loro non hanno un altro stipendio che entra ogni mese a casa e ci si arrangia con lavoretti o con la pensione dei genitori. Una situazione drammatica per chi ha un mutuo da pagare, un prestito o deve semplicemente pagare le bollette.

Ma c'è anche chi - novemila lavoratori - qualcosa percepisce, poche centinaia di euro, solo perchè è sottoposto ad un regime di cassaintegrazione a orario ridotto. Ma anche in questo caso nessuna integrazione dalla Stato del magro bottino portato a casa con due giorni di lavoro (quando va bene) alla settimana.

Ci sono dunque 13mila umbri - appartenenti a oltre 2mila piccole aziende di casa nostra - che da otto mesi sono alla fame perchè il fondo nazionale della Cig in deroga 1,7 miliardi di euro, per buona parte è ancora bloccato in Umbria come in altre regioni del Paese. La denuncia arriva dalla Cisl che chiede un intervento immediato presente e futuro. Eh sì anche futuro perchè le risorse per il 2015 non sono considerate sufficienti per coprire le crisi aziendali.

"Chiediamo - scrivono dalla Cisl - alla Regione Umbria, alle Prefetture di Perugia e Terni e alle Associazioni delle imprese di farsi parte attiva nel sollecitare il Ministero del Lavoro allo sblocco delle risorse per il 2014 e adeguare quelle per garantire la copertura finanziaria per il 2015 compreso il rifinanziamento dei contratti di solidarietà di tipo “B” per le piccole imprese". Il sindaco però considera positiva la decisione di ieri, assunta dal Parlamento, di riadeguare al 70 per cento l’indennità a favore dei lavoratori per i contratti di solidarietà di tipo “A” per le 
imprese industriali. Senza cassaintegrazione scatteranno licenziamenti di massa in molte aziende umbre.

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