Trevi, Andreani rilancia sua candidatura: ma forse non si vota il 6 maggio
Dopo il definitivo annullamento del voto per via di 35 voti irregolari che avevano fatto vincere il centrosinistra di 14 schede, il candidato a sindaca punta il dito: per fame di potere, Trevi rischia di stare sotto un altro anno anno di ommissario
"Noi e la città di Trevi siamo le vittime dei giochi di potere del centrosinistra che non ha voluto ammettere di aver sbagliato su quei 35 voti di cittadini comunitari portati in fretta e furia a votare appellandosi al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar, lasciando la città in mano ad un Commissario": a Luigi Andreani, leader della lista civica di centrodestra di Trevi scippato della vittoria alle ultime elezioni comunali, non bastano le Sentenze del tar e del Consiglio di Stato che hanno annullato il voto ma vuole la verità politica su quei 35 voti di stranieri. "La verità deve venire a galla - ha spiegato - perchè quei 35 voti potrebbero essere anche il frutto di una strategia studiata a tavolina quando ci si rendeva conto che il centrosinistra diviso avrebbe perso contro una lista civica libera e responsabile come quella da me capitanata".
Andreani nel giorno della conferenza stampa con i vertici del Pdl - presenti Il vice-coordinatore regionale Pietro Laffranco, e il gotha del provinciale Massimo Monni e Andrea Lignani - conferma la sua candidatura e la squadra del passato ma resta forte un dubbio: "Trevi non è inserito nella lista dei comuni che andranno al voto il prossimo 6-7 maggio, perchè dati i tempi del Consiglio di Stato non ci sarebbe i giorni previsti per la raccolta della firme a sostegno delle liste; il nostro comune rischia di restare per due anni senza Governo...in un momento di grave crisi".
L'attacco maggiore al centrosinistra è arrivato direttamente da Massimo Monni, coordinatore provinciale del Pdl: "Questa sinistra è sempre più allo sbando costretta a giochetti di potere come quello di Trevi, ma anche ad affrontare inchieste su inchieste: il caso Goracci, sanitopoli, gli avvisi di garanzia di Brega e Barberini del Pd, l'appaltopoli provinciale".
Gli avvocati di Andreani - Daniele Porena, Antonio De Angelis e Fabio Massimo - hanno ribadito che "Il consiglio di Stato ha accolto a 360 gradi le nostre motivazioni sul voto per i cittadini stranieri comunitari. Ora ci sono regole certe: gli stranieri potranno votare liberamente ma rispettando i tempi di iscrizioni previsti dalla legge sugli elenchi degli aventi diritto e non forzando le procedure per presunte urgenze ingiustificate". Il Consiglio di Stato ha obbligato il centrosinistra di Trevi al pagamento delle spese legali sostenute dal collegio difensivo di Andreani.