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Terremoto, l'annuncio della Lega: "Nel decreto Genova le norme che sbloccano la ricostruzione"

Il segretario del Carroccio, Virginio Caparvi: “Gli emendamenti al decreto Genova sono decisivi anche per la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto”

Il ponte Morandi e anche il sisma del Centro Italia. In altre parole: “Gli emendamenti al decreto Genova sono decisivi anche per la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto”. Lo scrivono in una nota congiunta il commissario Lega Marche, Paolo Arrigoni e il segretario Lega Umbria, Virginio Caparvi.

E ancora: “La regolarizzazione su piccole difformità edilizie, l’apertura su chiese danneggiate e l’anticipo di parte del compenso ai professionisti sono la risposta chiara del Governo a chi lo accusa di scarsa attenzione ai terremotati – spiegano i parlamentari leghisti – La parola d’ordine è semplificazione: con un’unica pratica si potranno richiedere sia il contributo che le autorizzazioni urbanistiche e statiche ove necessario. Abbiamo lavorato senza tregua in commissione rimuovendo ostacoli che rischiavano di rendere impossibile il ritorno alla vita delle aree terremotate più colpite – spiegano – In particolare l’emendamento sulle difformità estende la possibilità di richiedere la sanatoria agli interventi di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia diversi dalla cosiddetta ristrutturazione pesante”.

Secondo quanto spiegato dalla nota della Lega "si tratta prevalentemente di interventi di ripristino o sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, di eliminazione, modifica e inserimento di nuovi elementi ed impianti che non comportano aumenti di volumetria. Nel caso di interventi di aumento volumetrico nei limiti previsti dalle norme di ogni regione sul Piano Casa". E anche: “Una norma frutto del buonsenso al governo che sa distinguere tra abusivismo e centri storici modificati per secoli secondo una stratificazione di intervento non sempre coordinata – proseguono Arrigoni e Caparvi – Dobbiamo velocizzare la ricostruzione riducendo la burocrazia alla sola necessaria per permettere il rientro in sicurezza nelle proprie case: da ora committenza e professionisti sono messi nella condizione di procedere speditamente”. 

Infine, il capitolo sulla ricostruzione delle chiese: “Abbiamo semplificato le procedure di avvio dei lavori per il recupero delle chiese – concludono gli esponenti leghisti – L’ampliamento del limite per l’effettuazione dei lavori fissato a 600.000 euro consentirà la velocizzazione della riapertura di tante strutture che rappresentano il fulcro sociale delle comunità, specie le più piccole”.

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