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Appaltopoli Terni, altri indagati politici eccellenti. "Un vero e proprio sistema contra legem"

Arriva la notizia che sono 27 gli indagati nell'ambito dell'inchiesta "Spada" che riguarda appalti dei servizi pubblici affidati soltanto ad alcune cooperative sociali con uno schema considerato fraudolento

Lo scandalo ternano è più ampio di quanto si riteneva dopo gli arresti "esplosivi" del sindaco Leopoldo Di Girolano e dell'assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari. Da Terni, attraverso agenzie e note ufficiali, arriva la notizia che sono 27 gli indagati nell'ambito dell'inchiesta "Spada" che riguarda appalti dei servizi pubblici affidati soltanto ad alcune cooperative sociali con uno schema considerato fraudolento. Indagati anche il vice-sindaco Francesca Malafoglia, l'assessore Emilio Giacchetti, oltre a "delle precedenti giunte, dirigenti e funzionari comunali e rappresentanti delle cooperative sociali cittadine". Praticamente mezza giunta sotto la lente della Procura. Politicamente quanto potrà resistere alla guida della città? Difficile dire. Molto dipenderà da quello che emergerà nel dibattito all'interno del Partito Democratico sia a livello nazionale che regionale. 

Le accuse, secondo la Procura, sono supportate da elementi importanti riscontrati dal 2011 fino al 2016 dagli inquirenti (Guardia di Finanza e Polizia). Tanto è vero che nell'ordinanza di custodia cautelare del Gip Galvagno si arriva a scrivere che "un vero e proprio sistema 'contra legem' di aggiudicazione di tutti i contratti pubblici relativi al Comune di Terni, quantomeno negli ultimi cinque anni, in aperta e insanabile violazione delle normative nazionali ed europee, sapendo di agire nella certezza che tale sistema c'era, c'è e ci sarà e che nessuna indagine o sussulto di legalità potrà far venire meno od anche solo scalfirlo". 

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