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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Piegaro

La mossa del cavallo della Marini per salvare il "compagno" Di Girolamo: ecco il Patto per Terni

Mentre Terni brucia e in molti vogliono la testa del primo cittadino, la presidente studia una strategia per salvare gli accordi regionali e nazionali presi per la città dell'acciaio e tenere ancora al caldo l'esponente Pd

E poi arriva la mossa del cavallo della Marini sulla scacchiera infuocata di Terni dove un sindaco come Di Girolomo è assediato e in molti vogliono buttarlo giù dalla sua poltrona di primo cittadino. Assediato dalle inchieste giudiziarie - è stato anche agli arresti domiciliari - e alle prese con un bilancio che è un sacco vuoto che non si regge in piedi, con assessori dimissionati e altri prossimi alla fuga. Insomma una situazione esplosiva che però lo vede ancora in sella. Ma per quanto?

E qui che subentra una presidente della Giunta regionale che, dopo aver studiato la situazione, ha optato per la cosiddetta mossa del cavallo pro-Di Girolamo. Il balzo dei cavallo - nel gioco degli scacchi - prevede di saltare le altre pedine per poi colpire con un movimento ad elle. In politica è traducibile così: saltare a piedi pari i nemici con i forconi, le inchieste e la depressione da principe accerchiato, per cercare un accordo con chi ha tutto da perdere con la fine della legislatura anticipata che potrebbe far saltare i progetti e gli investimenti stilati in fatto di occupazione, di città con la Regione e il Ministero dello sviluppo. Poi una volta trovata la quadra con loro... fare pressioni sulla maggioranza per andare avanti facendo pochi punti condivisi tra tutti.

E' questa la mossa del cavallo della Marini lanciata in una sua riflessione istituzionale verso Terni dove si ribadisce l'importanza di un governo cittadino: "L’unico invito - ha ammesso la Marini  che mi sento di rivolgere al sindaco Leopoldo Di Girolamo è di chiedere un “patto per la città”, che non nasca esclusivamente nel chiuso della sua maggioranza e dei luoghi della politica, ma che trovi il dialogo delle forze più vive delle imprese, del mondo solidaristico, della società civile ternana, dei luoghi dell’istruzione della formazione e della ricerca, dei rappresentanti del mondo economico e sindacale. Il “patto per Terni” ha bisogno non solo di una maggioranza consiliare, ma anche dell’apporto della parte più dinamica e responsabile della città, verso la quale i cittadini di Terni ripongono fiducia, anche nella prospettiva di recuperare lo spirito di coesione sociale e di comunità che sempre ha caratterizzato la città di Terni nel contesto regionale”.

La Presidente ha fatto anche l'elenco dei punti da portare avanti per il bene della città - sempre con Di Girolamo - dopo gli accordi nazionali e regionali, La costruzione del programma strategico dell’area di crisi che trova copertura finanziaria negli impegni del Governo e della Regione Umbria, i contenuti inseriti nell’accordo 2014 per il futuro delle acciaierie, i fondi per innovazione e ricerca nelle imprese ad alto contenuto di ricerca, i fondi FESR per la riqualificazione urbana e per Agenda Urbana di cinque Comuni umbri, tra cui appunto Terni, gli investimenti finanziari per l’edilizia ospedaliera, per le nuove tecnologie dell’ospedale di Terni, gli impegni sostenuti con il Governo sui temi delle infrastrutture materiali e digitali, necessitano di dare un percorso responsabile alla città di Terni e alla sua comunità di cittadini". Una volta l'intervento della Marini si sarebbe chiamato "Soccorso Rosso" oggi, ai tempi del Pd al massimo, strategia del "tirare a campare" nel ternano.
 

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