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Nuove strisce blu a Perugia, il Pd se la prende con Romizi: "La sua è solo retorica stucchevole"

I consiglieri comunali, quelli regionali e anche il segretario contro il sindaco: "E' solo un disco rotto"

Notizia numero uno: sono tutti insieme (per una volta). Notizia numero due: il Pd se la prende con Romizi. I consiglieri comunali, quelli regionali e il segretario di Perugia del Partito Democratico attaccano il sindaco Andrea Romizi sulla questione dei nuovi parcheggi a pagamento - più di 200 - che saranno operativi dal 24 settembre. C'è grossa aria di campagna elettorale.

A far detonare la situazione il post-sfogo del primo cittadino, che ha respinto al mittente le accuse "di essere come Locchi e Boccali" e di "aver svenduto la città alla Sipa". Perché, ha spiegato Romizi, "la convenzione, firmata da Locchi nel 2007, vedrà il suo esaurirsi nel 2047, quando mia figlia avrà già trent’anni ed io, forse, sarò nonno". Quindi, in sintesi, "la rinegoziazione delle tariffe, fino a un -30% siamo riusciti ad ottenerla dopo lunghe e faticose interlocuzioni ed il risultato non può e non deve essere dato per scontato, soprattutto se consideriamo che il potere contrattuale di questa Amministrazione era evidentemente condizionato dall’esistenza di una previgente convenzione e dalla lunghezza della stessa". 

Ma il Pd non ci sta. E mette nero su bianco una nota di fuoco, a firma di Sarah Bistocchi, Leonardo Miccioni, Erika Borghesi, Tommaso Bori, Alvaro Mirabassi, Emanuela Mori, Elena Ranfa, Alessandra Vezzosi, Paolo Polinori, Antonio Bartolini, Carla Casciari, Marco Vinicio Guasticchi e Giacomo Leonelli.

L'incipit è tutto un programma: "È davvero un disco rotto, ormai stucchevole, quello per cui l'attuale Giunta, sindaco Romizi in testa, siano una sorta di poveri malcapitati messi lì a lavorare indefessamente per riparare i 'misfatti del passato'".

E ancora: "Il sindaco Romizi ha avuto in questi anni i numeri necessari in consiglio comunale per determinare l’assetto della città, che passa per le scelte relative alle grandi opere e ai grandi progetti, fino a quella sulle politiche di sosta di cui si parla oggi. È evidente anche ai più disattenti che per privilegiare alcune categorie politicamente a lui vicine, verranno vessati dalle nuove strisce blu e dall'aumento dell'orario a pagamento i lavoratori, i pendolari, gli studenti e tutti i cittadini che gravitano nelle aree ancillari al centro storico e a Fontivegge, dove sono stati rimossi tutti i parcheggi liberi".

Quindi, a detta del Pd, "il millantato decremento dei costi dunque si è tradotto in uno smisurato aumento delle strisce blu. Senza contare che se Saba non dovesse ottenere i ricavi sperati in virtù del nuovo assetto, sarebbe il Comune stesso a dover pagare per sanare i minori introiti e garantire i ricavi al gestore".

E visto che siamo in campagna elettorale - già, si vota nel 2019 - dal Partito Democratico allargano il campo di scontro: "Quali opere strategiche  - attacca il Pd - lascia questa Giunta, a parte il taglio del nastro di tutto quello che era stato avviato dalle tanto vituperate amministrazioni precedenti o finanziato dalla Regione Umbria (vedi Frecciarossa, mobilità notturna e agenda urbana)?". E anche: "Quali grandi innovazioni? Quali delle rivoluzioni annunciate (taglio delle tasse, rotazione dei dirigenti comunali, rivitalizzazione del centro storico, sicurezza a Fontivegge e nelle periferie, solo per fare degli esempi) potranno dirsi realizzate o meno? Questo sarà il dibattito". Soffia vento di burrasca. E arriveranno le elezioni.

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