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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Speciale Primarie Pd Umbria - Verini analizza la sfida: "Perdere senza sconfitti"

di Valter Verini *Onorevole e candidato alla guida del Pd Umbria 

Può sembrare banale, ma voglio innanzitutto ringraziare chi ci ha creduto, chi ha sostenuto questa sfida. Penso a settemila cittadini umbri, penso a centinaia di sostenitori e protagonisti della campagna per le primarie. E ad Andrea Pensi e Simona Meloni, che hanno compiuto una scelta generosa e coraggiosa. Sono stato molto contento di aver intrapreso questa strada insieme con loro.

Sapevamo che si sarebbe trattato di una sfida difficile, difficilissima. Sapevamo di andare controvento. Ma abbiamo sentito il dovere di dare voce e speranza a chi spera ancora che il PD, la Sinistra possano essere forze di cambiamento. E ci auguriamo che il prossimo congresso nazionale aiuti a ritrovare una strada, una prospettiva, a una Sinistra che deve ritrovare radici, insediamenti, ragione sociale. Per essere opposizione e soprattutto alternativa. 

È stata una competizione vera, dura. Che ha favorito la partecipazione di ventimila persone. È vero, in alcune realtà c’è stata più spontaneità nella partecipazione, in altre molto meno. Ma è comunque un dato importante, che dovrà essere trasformato in spinta politica al cambiamento. E, di questi tempi, ventimila cittadini che comunque partecipano a scelte come queste sono un dato importante, che nessuna altra forza politica può garantire. In questo quadro, ci sono state realtà urbane e cittadine (da Perugia a Terni, da Spoleto a Città di Castello), realtà significative come Narni, Deruta, Montefalco, la zona del Trasimeno e del nord dell’Alta Valle del Tevere, quella dei comuni della centrale umbra nelle quali i risultati per noi sono stati particolarmente importanti. In queste realtà, come anche a Marsciano, Todi, Bevagna, dove siamo stati molto competitivi, le primarie ci hanno consegnato o una vittoria o un dato di grande rilievo politico e numerico.

Giampiero Bocci ha vinto in maniera e dimensione nette. A lui vanno le mie congratulazioni e gli auguri sinceri di buon lavoro. A caldo, dopo la vittoria, ha rilasciato dichiarazioni di stima e apertura nei nostri confronti. Lo ringrazio, lo stesso avrei fatto io a risultati inversi. Dico con lealtà e sincerità che la responsabilità del nuovo segretario regionale del Pd sarà quella di tenere conto di due fatti. Il primo è che oltre settemila dei ventimila partecipanti alle primarie di ieri si sono espressi per una forte esigenza di cambiamento. Su certe cose di radicale cambiamento. E che anche tanti dei sostenitori di Bocci credo non apprezzino lo Stato del partito, i rapporti interni di questi anni, il clima che ha aggravato una situazione già grave per le difficoltà più generali del Pd e del centrosinistra. 

Il secondo è che il giorno dopo (e sarebbe stato lo stesso anche a vincitori inversi) ci consegna intatti tutti i problemi, i limiti, le difficoltà del Pd e del sistema umbro. Anche le potenzialità, naturalmente. Ma che entrano in crisi quando prevalgono logiche che le indeboliscono fino ad annullarle. I risultati delle Politiche, quelli di città come Terni, Spoleto, Umbertide e le modalità nelle quali sono maturate non sono opinioni. 

Si pone quindi a chi ha vinto l’onore e soprattutto l’onere di dare risposte a queste esigenze. Risposte delle quali tutti sentiamo l’urgenza: a partire dal lavoro in vista delle elezioni comunali di maggio. 

So che tra i nostri sostenitori, insieme a tanti consapevoli e orgogliosi di avere combattuto una bella battaglia e di volerla continuare al di là e oltre il 16 dicembre, ci sono anche alcuni che provano amarezza e voglia di lasciare al suo destino il Pd in Umbria.

Credo che il risultato ci consegni invece una responsabilità: far pesare le idee e i valori per i quali ci siamo battuti. Insieme. Voglio dire che in politica, come nella vita, si può perdere senza essere sconfitti. Noi abbiamo perso, ma non siamo stati sconfitti. 

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