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Ru486, il no dei Movimenti per la vita: "E' aborto a domicilio"

La federazione dei Movimenti per la vita si oppone alla decisione della Giunta in merito all'inizio della somministrazione in day hospital della pillola abortiva

La decisione della Giunta Regionale dell'Umbria di dare l'ok per l'inizio della somministrazione della pillola Ru 486, fa insorgere anche la federazione regionale dei Movimenti per la vita. Infatti, il presidente, Vincenzo Silvestrelli usa parole forti per apostrofare la scelta umbra sull'interruzione di gravidanza: "è aborto a domicilio".

Silvestrelli mette dalla sua parte il fatto che la regione presenta uno dei tassi di natalità più bassi d'Italia, con i decessi che superano di gran lunga le nascite e la Regione e invece di incentivare le nascite, promuove politiche per sostenere l'aborto, per giunta con grande rischio della salute della donna.

"La procedura della Ru486 è molto pericolosa. Sono certificati numerosi casi di morte della donna. Nelle scorse settimane in Europa è stata registrata un'altra vittima causata dalle conseguenze dell'aborto farmacologico. Secondo i rilievi del 2009, ricavati dal Rapporto sulle interruzioni volontarie di gravidanza in Italia" redatto dal Ministero della salute, in Umbria sono stati praticati 1.918 aborti volontari a fronte di 7990 nati vivi. Il dato sulle nascite è paragonabile a quello Istat del 2006, in cui si sono avuti 7822 nati vivi a fronte però del preoccupante numero di decessi: sono stati ben 9518 i morti, uno scarto di quasi duemila persone all'anno che negli anni più recenti non si è risolto. Il numero degli aborti praticati, di quasi duemila unità, colmerebbe però il gap demografico, garantendo alla popolazione umbra di non estinguersi in tempi tanto brevi"; conclude il presidente.

 

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