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Rifiuti a Perugia, l'ira funesta del capogruppo Rosetti: "Ora è tutto ufficiale: Barelli e la Gesenu un altro fallimento"

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle che, dopo i dati dell'Arpa, definisce fallimentari le politiche sui rifiuti urbani a Perugia

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle che, dopo i dati dell'Arpa, definisce fallimentari le politiche sui rifiuti urbani a Perugia.
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di Cristina Rosetti  *Capogruppo Movimento 5 Stelle

Resti noti i dati sulla raccolta differenziata 2017. E, non poteva mancare l’ennesima figuraccia in capo al Comune di Perugia: Barelli e la Gesenu centrano un altro fallimento; Perugia è fuori dalla lista dei comuni che fruiranno dei contributi regionali, superata già da tempo da Terni, negli anni passati, anche in termini di percentuali di rifiuti inviati a riciclo. Se spendiamo per differenziare, ma, poi, non ricicliamo vuol dire che bruciamo milioni di euro inutilmente. Una beffa per i cittadini di Perugia che hanno subito nel 2018 un ennesimo rincaro nel costo del servizio di oltre 5 milioni di euro, pari a circa il 10-11 per cento per
ciascuna bolletta, con possibili ulteriori incrementi dati dai contenziosi in corso e 10 milioni di entrate mai recuperate, ma pagate con la fiscalità generale, solo quest’anno.

Una delusione su tutta la linea e una vera e propria violazione della Deliberazione del Consiglio comunale n. 123, del settembre 2016, con cui si prevede l’impegno per la Giunta di avviare la sperimentazione della tariffa puntuale e di proporre a livello regionale e di AURI l’adozione della strategia “Verso Rifiuti Zero”, facendosi promotore presso tutti i comuni appartenenti al medesimo ambito e presso l’AURI della tariffazione puntuale. Insomma, il Consiglio comunale dà un indirizzo inequivocabile alla Giunta Romizi e invece di farci promotori della tariffa puntuale e della corretta applicazione della strategia “Rifiuti Zero”, come comune rimaniamo addirittura fuori dai relativi finanziamenti regionali.

Plurime sono le violazioni della deliberazione sul riuso, il riciclo, l’osservatorio rifiuti non ancora insediato, il centro di ricerca e ancora l’applicazione della Convenzione di AARHUS, per quanto attiene alla partecipazione in materia impiantistica. E, come se non bastasse, a livello di Auri passa la bozza di piano d’ambito che contempla il CSS, in piena contraddizione con la strategia “Rifiuti Zero”, in quanto non certamente complementare a livello impiantistico alla raccolta differenziata, selettiva, spinta e di qualità prevista dalla strategia in vigore nel nostro comune. 

Il Comune di Perugia, grazie al M5S, è entrato tra i comuni a Rifiuti Zero, ma siamo pronti a denunciare la violazione della strategia se il Comune di Perugia non prenderà una posizione netta contro il CSS e non adotterà prontamente tutto quanto disposto dalla deliberazione consiliare.

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