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Socialisti e Pd prove di "fusione", Rometti: "Primo passo per una sinistra riformista"

L'asssessore regionale Silvano Rometti ha salutato positivamente il passaggio politico: "Ora è necessario costruire per il bene del Paese, una sinistra riformista, laica ed europeista"

Con l'entrata del Partito Democratico nella famiglia dei socialisti e democratici europei il Pd e il Psi vanno verso una federazione o una vera e propria fusione in nome degli stessi valori politici. Un nuovo scenario che soprattutto in Umbria è stato accolto con grande entusiamo dai vertici dei sociali che possono contare ancora su un consenso che oscilla tra il 4-5%.

L'assessore Silvano Rometti è tra quelli pronti a scommettere in questo nuovo rapporto tra i due partiti: “La scelta del Partito democratico di partecipare al Congresso del Pse, in corso a Roma a domenica 2 marzo – ha spiegato Rometti –, deve essere colta come il primo mattone per costruire, anche in Italia, una sinistra riformista, laica, con una forte identità europeista. Una sinistra che non ceda alle derive del ‘grillismo’, né alle sirene della sinistra massimalista e conservatrice. Dobbiamo dare atto a Renzi che ha scelto la strada della chiarezza rispetto all’ambiguità che su questo punto il Pd ha manifestato negli ultimi anni, rimanendo prigioniero delle proprie contraddizioni”.

“Questo fatto rappresenta, senza dubbio - ha detto ancora Rometti –, una novità sulla scena politica nazionale, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee, e anche in Umbria dove il rapporto fra le nostre forze politiche ha contribuito alla stabilità delle istituzioni partendo dal Consiglio regionale”. Per il momento si parla ancora di liste separate sui territori ma di una alleanza sempre più forte contro la sinistra estrema e contro i populismi vari:  “L’adesione del Pd al Pse – ha concluso Rometti – deve rappresentare un elemento importante per consolidare una collaborazione forte e stabile tra le due forze appartenenti al socialismo europeo in vista delle prossime elezioni amministrative. Da qui occorre partire per la definizione del perimetro delle alleanze sapendo che la condivisione del Manifesto del Pse deve essere la base su cui impostare una comune piattaforma programmatica, con forte connotazione riformista, in grado di dare risposte, nei vari territori, alle tante istanze di carattere economico, sociale, culturale e infrastrutturale che sono venute avanti in questi ultimi periodi”.

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