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Intervista, parla Suor Roberta: "Ho fatto votare Boccali? Grezze strumentalizzazioni"

Suor Roberta Vinerba parla a ruota libera sul progetto della nuova chiesa con oratorio, sulla decisione di costruire sopra il vecchi campo sportivo di Ponte della Pietra e sulla polemica sollevata a sinistra su un appoggio alle primarie al sindaco in cambio della variante al Prg

Suor Roberta Vinerba è stata ed è la portavoce delle parrocchie di Prepo, San Faustino, Ponte della Pietra che hanno lottato per ottenere la variante al Prg che porterà in dote 4milioni di euro di investimenti per realizzare la nuova chiesa con oratorio e centro sportivo. A Perugiatoday.it spiega il progetto, i beneifici per la comunità religiosa e per le aziende del territorio. E non si sottrae al tormentone del giorno: quello di aver appoggiato il sindaco Boccali alle primarie del Pd nell'attesa di vedere approvata la variante al Prg per costruire il complesso religioso

1) Suor Roberta Vinerba ci spiega perchè la variante al Prg approvata dal Consiglio comunale sarà fondamentale per tutto il territorio dell'area di Ponte della Pietra?

La variante al PRG permetterà alla comunità cristiana dell'asse che va da San Faustino a Ponte della Pietra (parrocchie di Prepo, San Faustino, Ponte della Pietra) di dotarsi finalmente di un luogo dove sarà possibile vivere come comunità la fede grazie alla costruzione di un Complesso Interparrocchiale che prevede una chiesa capiente capace di accogliere le migliaia di persone che ogni domenica si recano a messa e che le piccole, storiche chiese delle parrocchie da lungo tempo non possono contenere. Ma il Complesso Interparrocchiale è molto di più. Si tratta di un luogo nel quale anche chi non condivide la fede cattolica può trovare il proprio spazio di relazione e di servizio. Penso all'Oratorio che accoglie centinaia di bambini e ragazzi per attività educative che vanno dalla musica, al teatro, allo sport e molto attro. Penso al sostegno scolastico, ad esempio frequentato per la quasi totalità da bambini di famiglie di religione musulmana. Sarà lo spazio della Caritas che nei nostri quartieri è il sostegno di tante, tantissime famiglie, molte delle quali extracomunitarie e non appartenenti alla fede cattolica.  Inoltre ci sarà un'ampia offerta sportiva perché il Complesso sarà dotato di un campo di calcio a 7 nel quale anche la società sportiva di Ponte della Pietra potrà continuare la propria attività, oltre a due campetti polivalenti ed anche spazi verdi per bambini e famiglie. Insomma un vero e proprio "villaggio delle relazioni", un valore aggiunto per la città tutta.

2) Che tempi vi siete dati per il cantiere e come selezionerete le imprese per costruire il complesso?
Fino a giugno 2015 il campo è a disposizione per la società sportiva, il tempo necessario per l'esplicazione delle pratiche per l'inizio dei lavori. Per quanto riguarda le imprese il primo criterio è che siano solide, oneste e del territorio, in modo da creare lavoro a beneficio delle famiglie della città.

3) Ci sono state petizioni e veleni contro il progetto: lei che idea si è fatta di questo clima che si è riversato su di lei e sugli altri parroci?
Ogni novità incontra sempre favorevoli e contrari. Anche se parlare di novità in questo caso appare fuori luogo visto che da ben trentuno anni attendiamo di poter costruire una chiesa. Come persona di fede ritengo che per tutte le cose importanti che riguardano Gesù e la Chiesa sia inevitabile sorgano contraddizioni, è scritto nel Vangelo. Non ci siamo lasciati travolgere dalle polemiche perché riteniamo che siano non solo inutili, ma non appartengono al nostro stile. Abbiamo cercato il dialogo con tutti, agito in trasparenza rendendo pubblici tutti i passaggi evitando di fare scelte di parte, dialogando cioè con le istituzioni senza schierarci in nessun modo con opzioni politiche particolari. La certezza di lavorare per il bene di tutti, anche di chi non era favorevole al progetto, ha sempre sostenuto il nostro lavoro. In democrazia ciascuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, più o meno fondate.

4) Sulla stampa si è letto che lei ha appoggiato Boccali alle primarie. Cosa c'è di vero?
Personalmente e come comunità non spetta a noi appoggiare o non appoggiare dal punto di vista politico nessuno. Alcuni cittadini che vivono la loro fede nelle nostre parrocchie hanno ritenuto di dare fiducia a questa amministrazione credendo forse di esprimere una fiducia all'attuale amministrazione che stava lavorando per la risoluzione della questione del Complesso Interparrocchiale.   Questa scelta fa parte della legittima autonomia di coscienza dei laici, che la si voglia far passare in altro modo ritengo sia una grezza strumentalizzazione ad uso interno di campagna elettorale. Quello che è emerso in consiglio comunale è invece un ben altro quadro. Vorrei sottolineare che la variante è stata approvata certamente grazie al lavoro della maggioranza, ma anche al voto compatto e determinante dell'opposizione senza la quale non avremmo ottenuto questo risultato. Abbiamo contattato i consiglieri comunali, lo abbiamo fatto pubblicamente facendo avere loro il materiale (peraltro pubblicato da subito sul nostro sito e pagina facebook) in modo da poterli informare in maniera ampia e dettagliata. Abbiamo trovato competenza e disponibilità all'ascolto in ogni schieramento. Il nostro grazie va a tutti loro, molti di maggioranza ed opposizione, ritenendo questo un buon progetto, si sono spesi con generosità perché potesse essere portata in porto la variante. Noi come parrocchie, né io né tanto meno i parroci, non siamo mai entrati, né lo vogliamo fare ora, in scelte di schieramento né in tatticismi politici, la Chiesa parla a tutti, è il luogo dell'accoglienza delle persone, per chi votino non ci interessa assolutamente. Il vero successo dell'approvazione della variante è consistito proprio in questa  trasversalità di consensi che  auspicavamo sin dall'inizio confidando nel buon senso delle persone. Insomma, per essere ancora più chiari, le parrocchie non hanno appoggiato Boccali né altri, né fatto pressioni ad alcuno.

5) Qual'è il vostro rapporto con il territorio e con la società sportiva che perde il vecchio campo sportivo?
Con la società sportiva abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto che prosegue grazie al protocollo d'intenti che è stato firmato tra le parrocchie e il Presidente che permette un altro anno di attività e poi di poter allenarsi ed usare il campo a 7. Abbiamo investito economicamente per questo progetto proprio per cercare di fare il meglio per questo quartiere che amiamo. Abbiamo visto crescere il consenso per il Centro Interparrocchiale nella misura in cui abbiamo potuto, sempre con toni pacati, rendere conto delle nostre ragioni senza prestare il fianco a nessuna provocazione. Siamo soddisfatti perché si sono create relazioni, amicizie, anche le cosiddette contrapposizioni sono servite per una sorta di risveglio di passione civile del quartiere. Insomma siamo convinti che tutto viene per il bene, anche le contraddizioni fanno crescere, con pazienza, senza perdere la bussola del bene comune che è rifrazione sulla terra della carità di Cristo, noi abbiamo lavorato per il bene delle persone e continueremo a fare niente altro che questo. Perché l'uomo è la via della Chiesa. Altro non ci interessa.

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