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L'INTERVENTO Rissa di Ponte Felcino, chi erano i “buoni” e chi i “cattivi”? Qualcuno ha dato un giudizio troppo presto

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi sulla rissa di Ponte Felcino che vede indagati esponenti di Casapound e Potere al Popolo.

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi sulla rissa di Ponte Felcino che vede indagati esponenti di Casapound e Potere al Popolo. 

di Carla Spagnoli ^Movimento per Perugia

Cari perugini, vi ricordate la famosa rissa tra due militanti di Potere al Popolo e tre di CasaPound a Ponte Felcino? Per giorni e giorni a Perugia non si parlò d’altro, la notizia arrivò persino sui giornali nazionali e sui TG, fin da subito si dette credito alla “storiella” raccontata da Potere al Popolo, si gridò all’attacco squadrista dei “fascisti”, all’accoltellamento e all’aggressione contro due poveri e innocenti “compagnucci” che stavano solo attaccando dei manifesti… Una “storiella” appunto, che fin da subito ha fatto acqua da tutte le parti (gli unici manifesti con colla fresca erano quelli di CasaPound), smontata ben presto da una testimone oculare (ma questo in pochi lo ricordavano…)! Ma si sa che la verità è figlia del tempo e il tempo è un galantuomo; così, a distanza di un mese, è chiaro a tutti che quelle di Potere al Popolo erano solo delle “panzane”, come le ha giustamente definite il Direttore Franco Bechis!

La verità è che ad essere stati provocati e aggrediti sono stati quei “cattivoni fascisti” di CasaPound, sorpresi alle spalle dai due “compagni” di Potere al Popolo che, a parer loro, volevano spaventarli: i tre ragazzi di CasaPound hanno reagito solo per difesa, altro che provocatori a volto coperto!!! I ragazzi hanno sbagliato solo nel momento in cui non sono rimasti sul posto quando è arrivata la Polizia, per denunciare subito l’accaduto, ma la loro reazione è assolutamente comprensibile! Chi non si difenderebbe dinanzi a minacce del genere, fatte a sorpresa, in cui non sai neanche cosa ti potrebbe succedere, cosa ti potrebbero fare? È vero che uno di Potere al Popolo è stato ferito sulla schiena e sulla gamba, ma non c’è stato alcun accoltellamento, come è stato detto per settimane…

Quelli di CasaPound hanno solo usato, per difesa, i bastoni per stendere i manifesti! Una domanda adesso sorge spontanea: perché in quei giorni tutti, ma proprio tutti, sposarono
all’istante la versione di Potere al Popolo, senza nemmeno avere la premura di una prima verifica dei fatti? Perché quasi tutti i media spiattellarono sulle prime pagine e online una ricostruzione fasulla, tendenziosa e parziale, senza indagare più a fondo? È evidente che, in un clima di campagna elettorale esasperato e privo di idee, la “caccia al fascista”, o presunto tale, era l’unico argomento per parlare di qualcosa… Ora chissà cosa diranno quei compagni che si erano “stracciati le vesti” contro i violenti aggressori “fascisti”: che dirà
adesso Vincenzo Sgalla della CGIL, imbattibile collezionista di figuracce, che urlava contro «l’ennesima aggressione di chiaro stampo fascista contro due ragazzi che stavano affiggendo manifesti». E se lo diceva lui, c’era da credergli…

Che dirà adesso il “radical-chic” Attilio Solinas, che davanti al Presidente del Senato Grasso, parlò di accoltellamenti e provocazione fascista… Dove sono ora tutti i comunisti che facevano le vittime e organizzavano i cortei antifascisti…? Purtroppo la “storiella” di Potere al Popolo fu “bevuta” anche dal centrodestra: il neodeputato e assessore Emanuele Prisco (Fratelli d’Italia), invece di documentarsi e informarsi per bene come dovrebbe fare un uomo delle Istituzioni, prese subito per buona la notizia del coltello; l’Onorevole Catia Polidori (Forza Italia) corse subito a solidarizzare con gli attivisti di Potere al Popolo… Questo la dice lunga sui nostri politici, di destra e di sinistra, preoccupati solo di avere spazio sui
media, di seguire le “mode politiche” del momento, invece di difendere sempre e solo la verità, anche a costo di essere scomodi e contro corrente!

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