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Riforme Umbria, Cgil: "No alle privatizzazioni ad ogni costo"

La Cgil crede che sia importante nella Regione Umbria, accellerare le riforme considerando anche la partecipazione e le proposte del sindacato

La Cgil ritiene utile e importante proseguire e anche accelerare il processo delle riforme nella nostra regione, nella consapevolezza che il Sindacato è stato sempre ed è un soggetto interessato all’innovazione e al cambiamento, come dimostra la costituzione dell’Azienda Regionale della Mobilità. Questo vale sia per la sanità, sia per la riforma del sistema endoregionale e delle Agenzie, ma non può prescindere dalla valorizzazione di punti di eccellenza importanti.

In questo percorso che va avviato la Cgil sottolinea alcuni punti fondamentali, come il necessario coinvolgimento del sindacato nella definizione dei percorsi di riforma. Inoltre, il tema della semplificazione è utile e importante, ma di per sé non è sufficiente a indicare un processo di riforma vero e reale, che non può non tener conto delle esigenze dei cittadini.

Se poi si considera la crisi economica globale che attacca pesantemente il nostro Paese e l’Umbria ci dice che lo schema della privatizzazione ad ogni costo dei servizi pubblici locali è uno schema che va nella direzione opposta ad un processo di riforma vero.

In questo senso, il segretario regionale Mario Bravi afferma che occorre lavorare per valorizzare l’esito del referendum sull’acqua pubblica, scongiurare i tentativi di privatizzazione della sanità e che vada salvaguardato il polo informatico pubblico della nostra regione.

Per quanto riguarda la riforma dell’assetto delle ASL, la Cgil comunica che non si può prescindere dalla valorizzazione dei punti di eccellenza raggiunti e che presuppongono l’esigenza di avere risposte sul terreno delle liste di attesa e dei servizi nel territorio.

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