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Sanità Umbria, maggioranza in crisi: Riforma salvata in extremis

Il Pd ha votato contro il cuore della riorganizzazione: due Aziende Sanitarie e due Aziende Ospedaliere. Passa l'articolo grazie ai malpancisti Stufara-Dottorini

La Riforma sanitaria dell’Umbria è rimasta in piedi soltanto grazie al regolamento della Commissione che prevede che in caso di parità il voto del presidente valga doppio. Infatti, questa mattina, l’articolo 6 della riorganizzazione è stato vicino per essere bocciato dopo il voto contrario del Pd e di Luca Barberini sul numero delle Aziende Ospedaliere (due) e delle Aziende Sanitarie (sempre due).

L’esponente Pd aveva chiesto insieme al collega Smacchi una sola struttura regionale per le due tipologie: “Non si vogliono affrontare i gravi problemi che ci sono. Questo riordino viene affrontato seguendo una teoria marginalista, mancano interventi decisi dove invece sarebbero necessari. Non è più un problema di malpancisti” ha motivato così il voto contrario Barberini. Contro anche l’opposizione di centrodestra.

Alla fine della conta 4 voti a favore e 4 no. Grazie al voto di Stufara (Prc) e del presidente di commissione Dottorini il “cuore” della riforma è passato. Ma non senza problemi per la maggioranza dato che i due esponenti (rispettivamente Prc e Idv) hanno spiegato di aver agito solo per evitare una crisi di giunta che avrebbe lasciato gli umbri senza una sanità pubblica in grado di reggere ai tagli del Governo Monti. “Non siamo certi che questa proposta sia la migliore possibile – ha spiegato Stufara - ma votiamo a favore di questo articolo perché altrimenti crollerebbe l'intera riforma e si aprirebbe una crisi di Giunta. Su queste vicende va costruito un adeguato consenso mentre siamo stati tenuti all'oscuro anche della Convenzione Regione – Università. Con certi metodi però non si può più andare avanti”.

Sullo stesso tono Dottorini: “Il mio voto favorevole è motivato dall’esigenza  di non bloccare la riforma, pur riscontrando  la resistenza della Giunta rispetto a una visione policentrica dell'Umbria. Come Idv torneremo in sede di consiglio ancora sul tema della sede delle Asl”.

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