Rifondazione comunista dell'Umbria sarà presente alle prossime elezioni regionali, questa è l'unica certezza che arriva dalla sede perugina di Via Campo di Marte. Per mercoledì prossimo 10 luglio alle 20.30 è stato convocato il comitato politico regionale proprio per discutere del prossimo appuntamento elettorale. Le elezioni europee non sono andate bene, ma nelle competizioni comunali Rifondazione comunista conferma un radicamento territoriale tutt'altro che trascurabile: dell'Alta Valle del Tevere a Marsciano, passando per Perugia, Torgiano e il Lago, Rifondazione segna una presenza che in alcuni casi risulta ancora decisiva, sebbene con modalità e formule non sempre omogenee. 

Di sicuro, però, non è più la Rifondazione del centro sinistra. Il partito già nel 2015 sulle questioni del lavoro, della sanità e dell'ambiente aprì una discussione pesante sul rapporto col PD. Vinsero coloro che su temi che oggi sono più che mai attuali non vollero confermare l'accordo con la Marini e il Pd. Non solo. È bene ricordare che lo scontro fu talmente pesante che l'allora assessore uscente della giunta Marini Stefano Vinti uscì addirittura dal partito per sostenere la lista di sinistra che fece l'accordo con il Pd, lista fortemente voluta da Sinistra Ecologia e Libertà, oggi Sinistra Italiana, partito guidato da Elisabetta Piccolotti, anche allora tra i protagonisti dell'accordo col Pd. 

Insomma, Rifondazione da un pò di anni ha dalla sua una certa coerenza che in verità non sempre ha pagato rispetto ai consensi. Ora, con la seria possibilità che la Lega e le destre conquistino l'Umbria cosa decideranno in casa Rifondazione? Escludendo un accordo col Pd non restano molte possibilità. O un progetto con figure nuove che possano comunque provenire dai partiti del centro sinistra, o una coalizione alternativa, o una corsa in solitaria. Che sia la volta buona per rivedere sulla scheda falce, martello e stella di Rifondazione comunista?