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Riforma Scuola, Renzi pubblica la testimonianza di un prof umbro: "Ecco la verità"

"Lui è un professore umbro, si chiama Giovanni. Ha scritto questo post. Mi piace condividerlo senza aggiungere nulla": ha scritto Renzi che poi ha fatto copia e incolla del post del prof umbro filo-riforma. Ecco la testimonianza

La Riforma della scuola come sempre divide: da una parte c'è chi applaude il Governo, dall'altra chi parla di controriforma ed è pronto a tornare in piazza per tentare di cancellarla. Ma non capita tutti i giorni che un Premier, per ribadire la bontà degli effetti di una riforma sui cittadini, citi pubblicamente la testimonianza scritta di un lavoratore umbro. Il Presidente Matteo Renzi ha voluto pubblicare, senza commentare, la testimonianza "felice" di un insegnante umbro, Giovanni (il cognome è stato omesso), attraverso il suo facebook che vanta quasi 830mila "like". Il tutto ovviamente per spiegare a nemici e amici che la Riforma "buona scuola" premia gli insegnanti a cui vanno denari per la formazione professionale. 

"Lui è un professore umbro, si chiama Giovanni. Ha scritto questo post. Mi piace condividerlo senza aggiungere nulla. E riflettere insieme su quanto sia cruciale per la nostra società il ruolo del prof oggi più che mai": ha scritto Renzi che poi ha fatto copia e incolla del post del prof umbro filo-riforma.

"Sono arrivati. 500 euro, tondi tondi. Non una chiacchiera o una promessa, ma un fatto. 500 euro sul mio conto corrente, provenienti dal Ministero della Pubblica Istruzione. E come me ad ogni INSEGNANTE di ruolo di questo paese, dall'infanzia al liceo. Compresi quelli che berciavano alla distruzione della scuola pubblica e alla deportazione dei neo-assunti, e che ora tacciono, col malloppo in tasca, pronti al prossimo piagnisteo. 500 euro da parte di un Governo che non ho nemmeno votato. E' la prima volta che succede in 25 anni che faccio questo mestiere, in cui di governi e di ministri ne avrò visti passare due dozzine". 

Riforma "buona scuola" di Renzi non a tutti piace: cortei di protesta in vista

"E di promesse di "riconoscimenti alla funzione docente e blablabla..." ne avrò sentite almeno il doppio. Un bonifico rivolto proprio a NOI, solo a NOI. Un bonifico per la mia formazione e aggiornamento. Un regalo neanche tanto simbolico ma immenso, per i significati che sottende e che vanno ben oltre i benefici materiali. Un bonifico con cui mi regalerò finalmente un mini abbonamento a Teatro, quel corso di aggiornamento fuori sede, quei due dizionari di psicologia costosi che puntavo da anni e non mi sarei mai potuto permettere. Ci potevano comprare i gessi e la carta igienica...grideranno scandalizzate e puntuali le anime belle di questo paese; invece io credo esattamente di NO, che averli dati a NOI sia stata la cosa più giusta e straordinaria di un governo dal dopoguerra ad oggi. Perché gratificare un insegnante è l'investimento migliore di una società lungimirante. E quindi anche il più urgente e sommamente utile. Perché i gessi passano, mentre gli insegnanti restano, come presidio di civiltà e di umanità". 

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