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Lavoro, sicurezza e salute: Regione approva intesa per mamme lavoratrici

La Giunta Regionale dell'Umbria approva un protocollo d'intesa per tutela sicurezza e salute delle lavoratrici madri, proposto dall'assessore Franco Tomassoni

La Direzione Salute e Coesione sociale della Regione Umbria e le Direzioni Territoriali del Lavoro di Perugia e Terni sigleranno un protocollo d'intesa per assicurare la costante e uniforme applicazione sul territorio regionale delle misure di tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici madri. L'atto, su proposta dell'assessore alla Salute Franco Tomassoni, è stato approvato dalla Giunta regionale.

"Con il protocollo d'intesa - ha spiegato - ci proponiamo di rendere omogeneo in tutta l'Umbria e più rapido il percorso di accertamento delle eventuali condizioni di rischio per le lavoratrici madri e dei provvedimenti di interdizione dal lavoro. Le articolate disposizioni normative a tutela e sostegno della maternità - ha ricordato - stabiliscono, infatti, che è vietato adibire le lavoratrici madri al trasporto e al sollevamento di pesi, ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri per tutto il periodo della gestazione, estendendo il divieto in alcuni casi fino a sette mesi dopo il parto".

"La Direzione territoriale del Lavoro - ha precisato l'assessore - concede l'autorizzazione all'anticipo e al prolungamento del periodo di astensione obbligatoria. Il  Servizio Ispezione del lavoro della Direzione provinciale del Lavoro competente, inoltre, può disporre l'interdizione anticipata dal lavoro, eventualmente avvalendosi degli accertamenti medici effettuati dalle Aziende sanitarie locali, nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di condizioni di lavoro o ambientali a rischio per la salute della donna e del figlio".

Con il protocollo d'intesa "vengono individuate procedure uniformi e semplificate per il godimento dei diritti previsti dalla normativa - ha sottolineato Tomassoni - e si fissano le indicazioni di massima condivise rispetto al comparto di lavoro, i fattori di rischio e il periodo di astensione". In base all'accordo, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali compete tra l'altro, attraverso le Direzioni territoriali del Lavoro, di vigilare sull'osservanza delle disposizioni in materia di tutela della maternità ed emanare i provvedimenti di interdizione dal lavoro.

Alla Regione Umbria, attraverso le Aziende sanitarie locali, compete effettuare gli accertamenti medici a seguito della richiesta scritta della Direzione territoriale del lavoro o delle richieste presentate dalle lavoratrici per l'interdizione dal lavoro. Le Asl, inoltre, vigileranno sul rispetto della normativa effettuando sopralluoghi e verifiche ambientali per controllare le condizioni di rischio per le lavoratrici in gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto.
 

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