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Regione Umbria e dimissioni Marini, è ufficialmente finita: "La legislatura è sciolta"

L'annuncio della Porzi, sipario sulla decima legislatura in Umbria. Ora elezioni anticipate

Ore 12.18 di martedì 28 maggio. E' finita. Donatella Porzi dichiara lo scoglimento della legislatura. Ratificate le dimissioni di Catiuscia Marini da Presidente della Regione Umbria. L'ex governatrice non è presente in aula. Chiusura anticipata ed elezioni, probabilmente in autunno. 

VIDEO Dimissioni Marini, la lettera della presidente letta in consiglio regionale

Intanto il consiglio regionale, come ultimi atti della decima legislatura, ha approvato la legge sui vitalizi e soppresso le due commissioni speciali, quella antimafia e quella statuto. Risultato? Ultime scintille tra Leonelli e la maggioranza. Già, perché la miniproroga di sette giorni per stendere la relazione finale dell'attività della 'sua' commissione antimafia ha mandato su tutte le furie l'uomo che non votò la fiducia alla Marini, uscendo dall'aula in segno di protesta nel giorno dell'autovoto della fu presidente regionale sulle proprie dimissioni. Voleva più tempo per chiudere i lavori, gli hanno dato le ore contate. Terzo principio della dinamica, giusto per scomodare Sir Isaac Newton. 

Detto con le parole di Leonelli, invece, è così: "La mozione inizialmente prevedeva 30 giorni per consentire alla commissione speciale di chiudere i propri lavori. Ora se ne prevedono 7, un termine incongruo e irragionevole. Un tempo troppo breve per consentire la stesura della relazione sul lavoro svolto, che ricordo è anche collegato all’Osservatorio, che deve terminare suoi lavori. Ho perplessità sul fatto che questa Commissione possa continuare il suo lavoro. Mi sembra incongruo un termine di così pochi giorni per sviluppare la relazione su quello che abbiamo fatto, condividerla in commissione. La ragionevolezza sta lasciando spazio ad altro. Non servono speculazioni".

Sciolgimento della decima legislatura, addio alle commissioni speciali 

L’Assemblea legislativa dell’Umbria, spiega una nota di Palazzo Cesaroni, ha approvato con 12 voti favorevoli (Paparelli, Cecchini, Porzi, Guasticchi, Casciari, Chiacchieroni-Pd, Rometti-SeR, Solinas-misto/Articolo 1, Morroni-FI, Mancini-Lega, Ricci-misto/Rp-Ic, De Vincenzi-misto/Un) e 5 astenuti (Liberati, Carbonari-M5S, Fiorini-misto/Fiorini per l’Umbria, De Vincenzi-misto/Un, Squarta-FdI) la mozione che prende atto della fine della X Legislatura e prevede lo scioglimento delle due commissioni speciali “Antimafia” e “Statuto”.

L’atto stabilisce di fissare un termine per lo scioglimento delle due Commissioni speciali (la Commissione d'inchiesta “Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita” e la Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari) non coincidente con la chiusura della legislatura. Nel corso della capigruppo che ha preceduto la seduta è stata trovata la mediazione su 7 giorni di proroga.

Sciolto il consiglio regionale, è ufficiale

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha preso formalmente atto delle dimissioni di Catiuscia Marini da presidente della Regione Umbria. In apertura dei lavori la presidente dell’Assemblea, Donatella Porzi, ha letto la comunicazione ufficiale con cui Marini, come previsto dallo Statuto regionale, ha confermato le proprie dimissioni. Dopo aver letto la lettera della presidente Marini, Donatella Porzi ha svolto un breve intervento sulla attività svolta, sugli obiettivi raggiunti e sul contesto affrontato dalla presidente della Giunta nei 9 anni in cui ha guidato la Regione. A seguire è stato adottato il decreto di scioglimento dell’Assemblea legislativa, a cui ha fatto seguito l’approvazione a maggioranza (12 sì, 5 astenuti) di una mozione che prevede lo scioglimento delle due commissioni speciali “Antimafia” e “Statuto”.

La diretta dal consiglio regionale: la legislatura è finita 

Dimissioni Marini, il giorno della fine della legislatura: ratifica in consiglio regionale 

La lettera integrale della Marini 

Nella consapevolezza di aver scelto, fin dall’inizio, in questa particolare vicenda, un percorso trasparente e responsabile a difesa dell’istituzione regionale e della centralità e autonomia dell’Assemblea e pur prendendo atto della discussione e delle conclusioni del dibattito sviluppatosi nelle sedute del 7 e 18 maggio 2019, confermo le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria.

Si è trattato di un percorso dettato esclusivamente da ragioni istituzionali, di correttezza e di rispetto per tutti i componenti dell’Assemblea, sia di maggioranza che di opposizione e non certo da ragioni personali.

Le chiedo infine di trasmettere i miei saluti a tutti i componenti dell’Assemblea ed anche a tutto il personale dipendente della Regione (giunta e Consiglio) che in questi anni mi ha supportato con competenza, rigore e professionalità nello svolgimento del mio complesso mandato istituzionale.

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