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I comuni fanno la differenziata a chiacchiere: soltanto 9 virtuosi, gli altri tifano per le discariche

Il report sui dati ha confermato il momento di blocco sulla differenziata. Il pugno duro della Marini contro i comuni era giustificato. Ecco i dati reali e i progetti della Regione per far aumentare la percentuale

Ha fatto bene la presidente Catiuscia Marini a fare la voce grossa contro i comuni dell'Umbria che hanno dormito e molto sulla differenziata nonostante un Piano dei Rifiuti che prevedeva di arrivare al 65 per cento in pochi anni. Gli ultimi dati sono impietosi per una Regione ad alta vocazione ambientale come l'Umbria: su 92 municipi soltanto 9 comuni della nostra regione hanno raggiunto e superato il 65 per cento di raccolta differenziata. Neanche il 10 per cento.

E addirittura si è costretti, data la drammaticità delle cifre, a inserire nel gruppo dei virtuosi persino altri 33 Comuni, dei quali 8 sopra i 10.000 abitanti, che hanno superato l’obbiettivo “intermedio” del 50% (nel 2014 erano 19, dei quali 4 sopra i 10.000 abitanti). Tra i comuni sopra i 10mila abitanti brillano solo Umbertide, Bastia e Todi che hanno c'entrato gli obiettivi. Nel 2015 a livello regionale la differenziata è rimata ferma a quota 50,6%, lo stesso dato del 2014. La Regione, dopo le nuove direttive infuocate, ha preteso che tutti i comuni adottassero il servizio di raccolta domiciliare e dove era già attivato di estenderlo anche in periferia non solo in centro storico. Ci vorranno almeno altri due-tre anni per diventare una Regione virtuosa. Sempre che ci si riesca. 2016”.

“Abbiamo messo in campo ogni provvedimento utile a centrare questo traguardo e gli altri obiettivi del Piano regionale per la gestione dei rifiuti – ha spiegato l'assessore regionale Fernanda Cecchini - Nei prossimi mesi daremo avvio ad azioni di sostegno a favore dei Comuni per la realizzazione di ‘centri di riuso’ e, per i Comuni che hanno raggiunto il 65% di raccolta differenziata, per il passaggio a sistemi di tariffazione puntuale volti anche ad aumentare qualità ed efficienza della differenziazione, con contributi complessivi per circa 1 milione di euro. Allo stesso tempo, saranno sanzionati quest’anno tutti e quattro gli Ati, perché nessuno degli Ambiti territoriali integrati in cui è suddivisa l’Umbria ha raggiunto nel 2015 il 65 per cento di raccolta differenziata". 

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