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Nuovi contratti per i laureati in Medicina in Umbria pagati dalla Regione: passa la mozione del Pd

Approvata all'unanimità la mozione di Casciari e Leonelli (Pd): "Uno strumento concreto a chi merita, a chi ha fatto sacrifici negli anni per poter terminare gli studi"

 “Introdurre idonee misure normative, sulla scia e sul modello di quanto già posto in essere dalle altre regioni italiane, per finanziare con risorse regionali contratti aggiuntivi per la formazione specialistica in ambito medico-sanitario”. Lo propone una mozione, firmata dai consiglieri Pd Carla Casciari e Giacomo Leonelli, approvata questa mattina all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Umbria. Una mozione di analogo oggetto proposta dai consiglieri Valerio Mancini e Emanuele Fiorini (Lega) è stata rinviata in Commissione con il voto unanime dell’Aula.

Casciari, illustrando l’atto di indirizzo, ha evidenziato che “il decreto ministeriale n.104/2013 ha previsto un concorso nazionale e non più regionale per l’accesso alle scuole di specializzazione. La norma prevede che le università possano attivare, in aggiunta ai contratti coperti con risorse statali, contratti aggiuntivi finanziati con altre risorse, da comunicare al ministero dell’Università prima della pubblicazione del bando. A seguito di un confronto con l’Università degli Studi di Perugia, la Giunta regionale, a decorrere dall’anno accademico 2016/2017, ha attivato sei contratti aggiuntivi la cui copertura finanziaria è garantita dal bilancio regionale. Alcune Regioni stanno adottando delle misure per agevolare la formazione medico-specialistica regionale prevedendo nello specifico che l’erogazione dei contributi per questi contratti aggiuntivi debba essere subordinata alla verifica della provenienza dello specializzando da un percorso di studio conclusosi nelle sedi universitarie regionali. Allo stesso modo l’Umbria, per favorire la permanenza di chi si è formato in Umbria e conosce le strutture sanitarie che ha frequentato di prevedere che le borse di studio, quindi i contratti aggiuntivi, possano essere riservate proprio agli studenti formatisi in una delle nostre facoltà di medicina, per continuare a dare un apporto positivo alla nostra sanità”.

Leonelli ha poi sottolineato la volontà “di mettere al centro il diritto allo studio, il mondo della formazione e le professioni mediche. Al tempo stesso si tratta di dare uno strumento concreto a chi merita, a chi ha fatto sacrifici negli anni per poter terminare gli studi. L’obiettivo è di mantenere un profilo di qualità e di eccellenza nel diritto allo studio e nella sanità, facendo salire un ulteriore gradino al sistema regionale”.

L’assessore alla Sanità, Luca Barberini, ha concluso la discussione rilevando che “il tema delle borse di specializzazione e della formazione dei medici è particolarmente complesso. Esiste la difficoltà di trovare, in alcune specializzazioni, personale da utilizzare nei diversi servizi sanitari regionali. Nella medicina d’urgenza, nell’anestesia e nella pediatria ci sono situazioni di grande difficoltà per la carenza di personale. Quando si fanno bandi per l’assunzione di personale in alcune aree mediche non c’è risposta, ma non solo in Umbria.  Le Regioni hanno richiesto quasi 8.569 mila borse di studio nelle diverse specializzazioni ma il ministero dell’Università avrebbe stabilito di sostenerne finanziariamente circa 6.200. Una carenza che si è già registrata negli anni passati e che ha portato alla situazione attuale. L’Umbria, per fare fronte a questa situazione, ha sostenuto anche lo scorso anno 6 borse di specializzazione con fondi propri. Solo il Veneto e la Provincia di Trento sono riuscite a dare una risposta finanziaria al problema, sostenendo i soggetti che provengono dal territorio dell’Ente che ha finanziato la borsa di studio. Questo per rafforzare il legame tra il servizio sanitario e l’università. Per favorire questo processo dobbiamo modificare il testo unico sulla sanità e siamo in condizione di farlo già dai prossimi giorni”. 

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