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Punti nascita: Branca e Assisi a rischio taglio, territori si mobilitano

La razionalizzazione sanitaria, per via dei tagli nazionali, passerà anche per le sale parto. Scattano petizioni popolari nell'eugubino-gualdese. Ad Assisi interviene il Consiglio comunale

La riforma della sanità regionale è ormai alle porte per via degli altri pesanti tagli al sistema degli enti locali deliberati dal Governo Monti. L'annuncio delle riforma era stato per prima fatto dal Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini nella conferenza di fine anno che tra i servizi da razionalizzare aveva messo anche i punti nascita, già tagliati negli anni passati con i vari accorpamenti di ospedali cittadini.

L'eventuale chiusura di altri punti nascita sta facendo mobilitare piazze importanti del territorio regionale: come Gualdo-Gubbio - unite nell'ospedale di Branca - e Assisi-Bastia. E' forte il rischio che per l'eugubino-gualdese l'ospedale con il punto nascita più vicino rischi di essere quello di Città di Castello o Foligno, mentre per l'assisano-bastiolo le opzioni sarebbero Perugia o Foligno. Due territori che hanno già pagato dazio sulle razionalizzazioni sanitarie e che distano oltre 30 chilometri da un eventuale nuova meta per partorire.

Per il mantenimento dell'Ospedale di Gualdo-Gubbio a Branca, con tutti i servizi attivati, si sono schierati in seimila che hanno sottoscritto una petizione inviata alla Regione. Ora il consigliere regionale del territorio Smacchi ha chiesto di sapere qual è la decisione della Giunta e dell'assessore sul futuro dell'ospedale unico di Branca. “La grande passione e partecipazione – ha afferma Smacchi - con la quale oltre 6mila cittadini dell’Alto Chiascio hanno già sottoscritto la petizione popolare per scongiurare la chiusura del punto nascita, persone che voglio personalmente ringraziare per il grande attaccamento dimostrato nei confronti di un servizio così importante per l’intera comunità, rappresenta la testimonianza più autentica di come un intero territorio senza distinzione alcuna, sia fortemente legato all’ospedale comprensoriale di Branca. Resto infatti fermamente convinto – prosegue -  che la scelta di costruire un ospedale unico a Branca (primo in Umbria), operata con lungimiranza e grande senso di responsabilità, debba continuare ad essere valorizzata attraverso un potenziamento dell’intera struttura di cui il punto nascita è parte fondamentale”.

Preoccupazione, come già detto arriva da Assisi, che con la chiusura del punto nascita vedrebbe anche un ridimensionamento anche della chiururgia. Il collegamento è stato direttamente sollevato dal consigliere comunale di minoranza Emidio Fioroni: "Un punto nascita funzionante ha l’anestesista 24 ore tutti i giorni. Senza il servizio di anestesia tutti i giorni, la chirurgia si trasforma in servizio programmato che chiude il venerdì per riaprire il lunedì. Per cui anche i casi urgenti del pronto soccorso saranno costretti al trasferimento altrove. Ciò vuol dire che l’ospedale funzionerebbe in modo ridotto, trasformandosi, di fatto, in una medicina per lunghe degenze e qualche ambulatorio specialistico". La Commissione comunale di Assisi si è già espressa con un documento a favore del mantenimento di tutto il reparto nascite in loco. Ora spetta l'ultima parola al Presidente Marini e all'assessore Franco Tomassoni.  


 

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