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Province, consiglio regionale: Foligno, Spoleto e Valnerina sotto Terni

Passa il documento tra defezioni e voti contro in maggioranza: domani il testo della riorganizzazione inviato al Governo. E se non basta: la Costituzione dà carta bianca ai comuni

Tra chi ha lasciato l'aula (come il consigliere regionale del Pd, Luca Barberini), chi si è astenuto (gran parte del Pdl con Nevi, De Sio, Rosi e Mantovani) e chi ha votato contro (gli Idv Brutti e Dottorini, l'Udc Monacelli, Fare Italia di Zaffini e Lega di Cirignoni) il tentativo di chiedere al Governo una deroga per mantenere in vita la provincia di Terni rafforzata dall'ingresso di territori come Foligno, Spoleto e Valnerina. Il tutto sulla base del documento già approvato dal Consiglio delle autonomie locali e che domani la Regione provvederà ad inviare al Governo Monti che comunque sembra pochissimo propenso  a rinunciare al taglio della provincia di Terni. 

"Il Governo nazionale - ha scritto la maggioranza su un documento da allegare alla proposta - prevede la permanenza in Umbria di due province: la Regione Umbria propone un riordino delle circoscrizioni provinciali che rispetti i parametri individuati dal Consiglio dei Ministri il 20 luglio 2012 e sia funzionale al modello di riordino endoregionale da tempo avviato da parte della Regione stessa. In questo modo la circoscrizione provinciale di Terni raggiungerebbe una dimensione territoriale pari a circa 4.150 chilometri quadrati e quella di Perugia si attesterebbe intorno a 4.300 chilometri quadrati. La popolazione residente della Provincia di Terni, nella circoscrizione ridefinita con legge dello Stato, raggiungerebbe quota 395.500 abitanti e quella di Perugia conterebbe circa 511.000 abitanti".
 
Ma anche in caso di deroga da parte del Governo restano molte incognite sul reale passaggio di territori sotto Terni: se si esclude Foligno che ha votato a favore la proposta, Spoleto non lo ha fatto e non sembra propenso a farlo. Lo stesso per Norcia e Cascia. Senza di loro addio al teorico raggiungimento dei parametri previsti dalla Riforma. Non è un caso che consiglieri come Zaffini (spoleto) e Barberini (Foligno) hanno scelto di non appoggiare il progetto. I maldipancia valgono anche per una soluzione "b" prevista dal Presidente Marini sulla base delle legge costituzionale 133 che permette "iniziative dei comuni per creare nuove province". Anche qui senza Spoleto, Valnerina, Montefalco e altri centri minori si ritorna sotto i 350mila abitanti previsti dai nuovi parametri della Riforma. 
 
IL DIBATTITO
 
FRANCO ZAFFINI - FARE ITALIA - "Il fatto che non può esistere una sola provincia è pura retorica. La provincia non è un organo di rappresentanza politica, ma amministrativo".
 
SANDRA MONACELLI - UDC - “Alcuni Comuni si sono pronunciati, hanno detto che non ci stanno a essere deportati da un territorio istituzionale a un altro; altri hanno espresso un parere, chiamiamolo pure, condizionato, da barattare con altre questioni che non attengono ai livelli istituzionali della Provincia".
 
PAOLO BRUTTI - IDV - "In Umbria dei territori provinciali ce n’è uno solo, bisogna solo stabilire come fare l’accorpamento del territorio all’unica Provincia che resta. Semmai sarebbe interessante ragionare qui di come facciamo e dove collochiamo le varie strutture amministrative che sono connesse con la struttura provinciale".
 
ANDREA LIGNANI - PDL - "Il Governo deciderà a prescindere da quella che sarà la risoluzione approvata quest’oggi, ma è di tutta evidenza che quello che sarà il destino dell’Umbria potrà trovare una diversa connotazione se noi avessimo una Provincia sola, cosa che al contrario di tanti non mi scandalizza".
 
LUCA BARBERINI - PD - "Approvare questa proposta significa in qualche modo riconoscere questa idea che non appartiene non solo a me ma non appartiene sicuramente a gran parte degli italiani e sicuramente degli umbri”. 
 
LAMBERTO BOTTINI - PD - "Oggi possiamo solo attenerci a ciò che il governo ha rimesso al Cal, visto che un'Umbria con due nuove province ridefinite è la migliore soluzione possibile, meglio rispondente alle dinamiche economiche e sociali della regione"
 
RENATO LOCCHI - PD - "Nessuno mette tra parentesi le possibilità offerte dall'articolo 133 della Costituzione sul mutamento delle circoscrizioni provinciali, tant'è che nella nostra risoluzione viene richiamato, e tutte le decisioni dovranno avere il conforto dei Comuni e delle comunità che rappresentano. Questo è lo spazio di azione che oggi abbiamo e che realisticamente dobbiamo sfruttare".
 
GIANLUCA ROSSI - PD - "Una occasione da cogliere dopo che la presidente della Regione ha deciso di delegare il Consiglio regionale ad inviare la proposta al Governo"
 
RAFFAELE NEVI - PDL - "La nostra proposta è chiara: sì a due province, visto che abbiamo i parametri, rispettando il parere del Cal e quindi l'articolo 133 della Costituzione”.
 
DAMIANO STUFARA - FDS - "voteremo a favore del documento elaborato dal Cal che definisce sbagliato predeterminare l'esistenza di una Regione come l'Umbria con una sola Provincia. Siamo convinti che servano due enti per difendere un equilibrio territoriale creatosi storicamente".
 
OLIVIERO DOTTORINI - IDV - L'Italia dei Valori ha raccolto 400mila firme per l’abolizione delle Province. In Umbria ne sono state raccolte oltre 4.500, per cui, oggi, la nostra posizione sarà quella assunta di fronte a migliaia di cittadini che hanno fatto la fila di fronte ai nostri banchetti. 

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