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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

La terra (incolta) agli under 40 umbri: ecco la legge per prendere terreni a prezzo simbolico

Il capogruppo dell'Idv Olivier Dottorini, insieme a Sel, hanno presentato il Regione una propostache potrebbe consentire di assegnare le tante terre umbre incolte dei Comuni. Il tutto a canoni simbolici per accedere cosi a fondi europei ed ottenere il sostegno di Gepafin per l'accesso al credito

Un censimento di tutte le terre incolte dei comuni per poi realizzare la più importante assegnazione di terre agli under 40 che vogliono fare l'agricoltore magari per ritornare al proprio Paese ai tempi della grande crisi. E' uno degli obiettivi della proposta di legge per la terra ai giovani presentata dal capogruppo dell'Idv Olivier Dottorini che ha collaborato con Sinistra Ecologia di Libertà - relatore Fabio Barcaioli - da cui arriva la proposta a livello nazionale.

Gli altri due grandi obiettivi della legge sono: il sostegno all'impresa con i Fondi europei per l'agricoltura e la messa in rete dei comuni a cui spetta l'ultima parola sull'assegnazione delle terre. Un ruolo importante lo dovrebbe avere la finanziaria Gepafin per agevolare l'accesso al credito dei giovani agricoltori. La locazione avverrà con canoni d'affitto simbolici per i terreni marginali e poco redditizi, canone simbolico che comunque  varrà per tutti i terreni per i primi 5 anni, dopo di che verrà fissato in base alla stipula di contratti agrari, quindi a canoni inferiori a quelli di mercato.

La legge interessa anche i terreni privati abbandonati o incolti, prevedendo che entro 3 mesi dall'entrata in vigore, la Giunta provveda al rinnovo o alla costituzione delle Commissioni provinciali incaricate di individuare tali terreni. Nei dodici mesi successivi la Giunta dovrà individuare le aree agricole private suscettibili di nuova utilizzazione e i criteri per l'assegnazione e l'utilizzazione. Tale procedura è consentita dalla legge 440 del 1978, pur essendo stata poco attuata.

“Con tale proposta – ha spiegato Dottorini - si intende consentire di rendere produttivi beni immobili agricoli o a vocazione agricola, attualmente inutilizzati, assegnandoli a giovani agricoltori a condizioni agevolate. Priorità nell'assegnazione viene riconosciuta ad attività che rivestono una particolare valenza dal punto di vista ambientale e sociale. Nel particolare si tratta di agricoltori al di sotto dei 40 anni che intendano praticare prioritariamente sistemi di produzione agricola biologica, vendere prodotti agricoli di qualità direttamente ai consumatori finali o ai gruppi di acquisto solidale, praticare l'agricoltura sociale o costituire fattorie didattiche. Un piccolo atto simbolico – ha detto – per riportare la politica con i piedi per terra e dare risposte concrete a tanti giovani agricoltori che non hanno accesso alla terra, pur essendovi tanti terreni incolti sul territorio regionale, dopo che intere generazioni sono state saltate ed è venuto a mancare il ricambio generazionale”.

Ridistribuire le terre incolte consente anche di ripopolare i comuni minori oltre che ridare un ricambio generazionale all'agricoltura umbra dato che solo il 3,9 per cento dei conduttori agricoli ha meno di 40 anni proprio per la difficoltà di accedere (le banche non danno più credito) a nuove terre.  In Umbria le aziende agricole sono diminuite dal 1982 al 2010 di 22mila 500 unità, delle quali più di due terzi, 15mila 542, sono state chiuse nel decennio 2000-2010. Il calo della superficie agricola utilizzata è più accentuato della media nazionale, raggiungendo il 10,8 per cento. I giovani imprenditori sotto i 35 anni sono appena il 4,42 per cento del totale (dati aggiornati al 2010).


SCHEDA  PROPOSTA DI LEGGE 

L'obiettivo della proposta di legge è duplice: consentire di rendere produttivi beni immobili agricoli o a vocazione agricola, attualmente inutilizzati, assegnandoli a giovani agricoltori a condizioni agevolate, conseguendo anche il risultato di tutelare, salvaguardare e valorizzare terreni pubblici o privati improduttivi e a rischio di degrado ambientale. Priorità nell'assegnazione viene riconosciuta ad attività che rivestono una particolare valenza dal punto di vista ambientale e sociale. Nel particolare si tratta di agricoltori al di sotto dei 40  anni che intendano praticare prioritariamente sistemi di produzione agricola biologica, vendere prodotti agricoli di qualità direttamente ai  consumatori finali o ai gruppi di acquisto solidale, praticare l'agricoltura sociale o costituire fattorie didattiche.
Entro 180 giorni dalla sua approvazione, la legge prevede che la Giunta predisponga un inventario di tutti i beni immobili agricoli o a vocazione agricola inutilizzati presenti sul territorio regionale, che sarà allegato al Programma di politica patrimoniale della Regione. Quest'ultima, con propri atti, cede in locazione ai giovani agricoltori una quota non inferiore al 50 per cento dei propri beni inseriti nell'inventario. La locazione avverrà con canoni d'affitto simbolici per i terreni marginali e poco redditizi, canone simbolico che comunque  varrà per tutti i terreni per i primi 5 anni, dopo di che verrà fissato in base alla stipula di contratti agrari, quindi a canoni inferiori a quelli di mercato. Entro 6 mesi anche i Comuni provvedono a censire i propri beni immobili agricoli, pubblicandoli nell'Albo pretorio. Sono previsti aiuti economici per i giovani agricoltori che si insediano su terre pubbliche senza aumenti della spesa pubblica regionale ma con quota del Fondo speciale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Inoltre, tramite la finanziaria Gepafin, si intende agevolare l'accesso al credito dei giovani agricoltori, indispensabile anche per aderire ai programmi regionali vigenti nel Piano di sviluppo rurale.
La legge interessa anche i terreni privati abbandonati o incolti, prevedendo che entro 3 mesi dall'entrata in vigore, la Giunta provveda al rinnovo o alla costituzione delle Commissioni provinciali incaricate di individuare tali terreni. Nei dodici mesi successivi la Giunta dovrà individuare le aree agricole private suscettibili di nuova utilizzazione e i criteri per l'assegnazione e l'utilizzazione. Tale procedura è consentita dalla legge 440 del 1978, pur essendo stata poco attuata.

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