La pensione d'oro dell'ex avvocato del Comune finisce in Procura
I quasi 50mila euro (lordi) al mese sono al centro di un aspro dibattito politico. Ora tutti gli incartamenti e la relazione del commissione comunale - dubbi sull'ultimo anno di retribuzione - è stata portata ai magistrati dal Movimento 5 Stelle
Il dossier sulle retribuzioni, consulenze e il parere della Commissione di Garanzia e Controllo sull'avvocato Cartasegna - titolare di una pensione da 50mila euro lordi al mese - finisce direttamente sia in Procura della Repubblica che alla Corte dei Conti. Il "deposito" è stato fatto dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Perugia per verificare se è stata regolare la retribuzione all'ex dirigente comunale che poi sta alla base della super-pensione.
"La Commissione di Controllo e Vigilanza del Comune di Perugia - scrivono i grillini - riunitasi il 27/03/2014 per affrontare il caso Cartasegna, ha approvato una risoluzione nella quale si afferma che il "regime previdenziale (circa 600.000 euro/anno) riconosciuto all'avvocato M. Cartasegna secondo il CUD 2008 (876.000 euro), laddove la media nei 10 anni precedenti risulta inferiore a 200.000 euro/anno, costituisca una singolarità o anomalia resa possibile dall'aver "caricato" sull'ultimo anno di servizio spettanze professionali maturate anche negli anni precedenti. Se tale affermazione fosse provata ci troveremmo di fronte ad un grave fatto di sperpero di denaro pubblico per scopi personali.
La V Commissione nel suo dispositivo ha chiesto anche che siano "revocati i patrocini legali conferiti all'avv. M. Cartasegna, successivamente alla cessazione del rapporto di pubblico impiego", ma il Consiglio comunale non si è ancora espresso a riguardo.
"Il Movimento 5 stelle - conclusono i grillini - chiede con urgenza la revoca del mandato per ulteriori patrocini all'avvocato Cartasegna, in quanto la sua carriera e i profitti derivati continuano ad essere lesivi per l'interesse pubblico e i fondi ad esso destinati".
