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Primarie Umbria, renziani a bersaniani: "Chi perde resta"

Guasticchi ribadisce che in Umbria non ci saranno rotture o fughe dal Pd se Renzi non prevalesse. Un messaggio anche per chiedere rispetto per la pattuglia renziana al di la del voto

Primarie sì, rottura del Pd no al di là di qualsiasi risultato politico che uscirà dalle urne del 25 novembre prossimo. Se Renzi lo ribadisce spesso e volentieri in giro per l'Italia, anche uno dei renziani vip (insieme a Leonelli e Guerrini) come Marco Vinicio Guasticchi ha voluto rimarcare che il Pd non si tocca. “Chi perde, come ha sostenuto a piu’ riprese Renzi, sostiene chi vince e noi lo faremo ovviamente anche in Umbria – ha concluso Marco Vinicio Guasticchi – e attendiamo analoghe prese di posizione dagli altri candidati”.

Qualcuno pensa che sia un mettere le mani avanti dato che tra i bersaniani nazionali e locali la parola d'ordine sarebbe: non fare prigionieri. Il che vuol dire più brutalmente che ai renziani posti in lista e posti nel partito non saranno garantiti. D'altronde, come già adetto da Bersani, le primarie non sono il congresso del partito.“Questo è il patto di lealtà delle primarie - ha concluso Guasticchi - e lo spirito fondativo del Pd, quello del “Lingotto” che ha aperto una nuova fase politica in Italia e anche nella nostra regione”. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi chiuderà la campagna elettorale per il primo turno a Spoleto (18,30) e poi a Perugia (alle 21,30).

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