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Primarie, Comitati Renzi: "L'Umbria non sarà più la stessa"

Conferenza stampa del comitato regionale dei renziani dopo la vittoria a sorpresa in Umbria. "Battuta la nomenclatura del vecchio apparato: ora si cambia tutto"

"L'Umbria è cambiata nelle urne delle primarie: hanno votato Renzi per il Paese ma anche per un cambiamento locale contro la nomenclatura": il coordinatore provinciale Domenico Caprini del comitato per Renzi, il giorno dopo la vittoria storia in Umbria, chiarisce anche che il voto umbro è un segnale all'attuale assetto del Pd e del centrosinistra modello vecchia "Unione". "Ora però dobbiamo pensare al ballottaggio del prossimo 2 dicembre, poi apriremo una discussione all'insegna del cambiamento anche in Umbria": continua ancora nel corso della conferenza stampa dove nella sede del partito praticamente c'è stata e c'è ancora una invasione di fan di Renzi.

"Chiederemo ufficialmente, sia livello locale che nazionale, che si dia l'opportunità di aprire di nuovo le iscrizioni a tutti, ripeto a tutti, in questi giorni. Vogliamo rafforzare questa grande partecipazione degli umbri e degli italiani per le primarie": un messaggio chiaro rivolto ai bersaniani che invece sono propensi solo ad ammettere singoli casi di cittadini che hanno avuto "un impedimento documentabile" che non li ha fatti votare e iscriversi entro il 25 novembre appena trascorso. Ma gli attacchi all'asse Marini-Boccali-Bocci-Locchi-Di-Girolamo non tardono ad arrivare di nuovo: "Avevano tutta la nomenclatura e le istituzioni schierate - urlano da Terni ma anche dall'Alto Tevere e Perugia - noi invece solo la base e tanti volontari che non sono solo giovani ma anche anziani. Tutti uniti dalla rottamazione e un Italia nuova".

La coordinatrice Pannacci cita anche la storia di un'anziana 80enne di Perugia: "Cercava il seggio e a tutti diceva voglio votare quel giovanotto (il sindaco di Firenze Renzi) perchè ora di cambiare". "Mai visto un entusiasmo e una passione - continua la Pannacci - come in queste primarie". In prima fila c'è un Marco Vinicio Guasticchi, presidente della Provincia, che per primo aveva creduto in Renzi e che, dato più volte morto politicamente, ha sbancato nelle urne (insieme ai suoi amici e qualche nemico interno). 

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