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L'INTERVENTO Scandalo Gesenu: "I politici non possono fare finta di cadere dal pero"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente l'intervento di Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia, che punta i riflettori sullo scandalo Gesenu e si chiede: "Chi parla di tutelare gli umbri?"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente l'intervento di Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia, che punta i riflettori sullo scandalo Gesenu e si chiede: "Chi parla di tutelare gli umbri?"

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La bufera giudiziaria che sta  travolgendo la Gesenu da giorni occupa le prime pagine e i primi titoli dei mass media locali. Si è parlato tanto di possibili nuove interdittive antimafia, di commissariamento, di appalti a rischio e delle dimissioni dell’Amministratore Delegato Silvio Gentile. C’è però un altro aspetto di cui si parla poco ma che riguarda in prima persona tutti noi umbri: il danno ambientale! Eppure le relazioni dei periti della Procura sulle discariche di Borgo Giglione e Pietramelina non lasciano presagire nulla di buono… Nel sito di Pietramelina, infatti, sono state ritrovate enormi quantità di percolato liquido contenente «un elevato tenore di inquinanti organici e inorganici molto pericolosi»; la Procura ha ipotizzato che questo percolato non sia stato trattato e smaltito per risparmiare soldi!  Come si può risparmiare sulla salute del territorio e sulla pelle dei cittadini? Il percolato è stato ritrovato anche all’esterno della discarica, tanto da aver compromesso il terreno boschivo adiacente con il conseguente disseccamento della vegetazione!

La relazione dei periti parla chiaramente di «contaminazione significativa» del suolo e sottosuolo, della flora e delle acque sotterranee, nonché di «possibile alterazione irreversibile del sito». Dove sono stati gli enti che dovevano controllare per tutto questo tempo? Sono anni che i cittadini denunciano le contaminazioni provocate dalla discarica sul bosco adiacente e sul torrente Mussino che scorre a pochi metri di distanza! Persino una nota del Corpo Forestale dello Stato del 2013 accertava la presenza di «circa 1800 metri cubi di rifiuti organici umidi in fase di biodegradazione, accatastati in aree non autorizzate, a cielo aperto, non impermeabilizzate e prive di presidi di canalizzazione e raccolta del percolato», percolato che poi affluiva nelle acque del Mussino.

Perché le denunce, le manifestazioni e le raccolte firme dei cittadini sono rimaste inascoltate? Dove erano gli allora amministratori comunali di Perugia e Umbertide? Qualcuno pagherà per questi disastri? Se ci sarà un processo, le nostre istituzioni si costituiranno parte civile a tutela degli umbri e del territorio? E soprattutto, ci sono rischi per la salute dei cittadini? A questa domanda non si può non rispondere!!! I nostri politici, oggi, non possono far finta di “cadere dal pero”, come se la gestione dei rifiuti non sia di loro competenza… Purtroppo le indagini sulla Gesenu stanno dimostrando una volta per tutte che l’immagine da cartolina dell’Umbria “isola verde, pulita e felice”, tanto cara alla sinistra, è soltanto pura retorica per coprire politiche miopi e scellerate adottate in questi anni!

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