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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Europee, Squarta (Fd'Italia) e la missione non impossibile di eleggere un perugino. "Ce la possiamo fare: uniti per l'Umbria"

"So che la strada che ci aspetta sarà lunga e faticosa, ma è necessario cogliere questa opportunità per la nostra Umbria"

La missione non impossibile di Marco Squarta - da un decennio tra i più votati in Regione - è partita ufficialmente  questa mattina dal Barton Park di Perugia alla presenza di oltre 600 persone - presenti simpatizzanti anche dalle vicine Marche e Toscana che insieme al Lazio fanno il collegio Centro per leEuropee - e di tutti i vertici del partito di Fratelli d'Italia: il sottosegretario Emanuele Prisco, il senatore e presidente di commissione Franco Zaffini, il capogruppo regionale di Fdi Eleonora Pace e la candidata del centrodestra per il Comune di Perugia, Margherita Scoccia, anche lei tesserata Fratelli d'Italia. Una presentazione campale, con il tutto esaurito e all'insegna dell'unità perchè  per la prima volta l'Umbria ha la storica possibilità di eleggere fin dall'inizio della legislatura - cosa mai successa, gli eletti umbri sono entrati dopo anni e per sostituzione - un perugino doc, un politico che sta ricoprendo da 5 anni la carica di presidente dell'assemblea legislativa dell'Umbria. 

Uno Squarta emozionato ha esordito ricordando i tanti anni di militanza, tra delusioni e vittorie, scelte difficili masquarta-2-2 sempre dalla parte della destra: "Sin dagli anni della scuola, ho dedicato anima e cuore alla militanza e alla politica, con un impegno profondo e costante che mi ha portato fin qui.  Questa è una sfida che va oltre i confini regionali, è un viaggio che dal cuore dell'Umbria si estende verso l'Europa intera. So che la strada che ci aspetta sarà lunga e faticosa, ma è necessario cogliere questa opportunità per la nostra Umbria. Insieme, continueremo a lottare per un futuro migliore, con il cuore rivolto verso l'Europa e gli occhi pieni di speranza per l'Umbria.

LA GRANDE SFIDA - "E' difficilissimo per un candidato umbro - ha spiegato Squarta ai microfoni di Perugiatoday.it -  essere eletto per cinque anni, ovvero fin dall'inizio, a causa del collegio che vede l'Umbria stare insieme con Lazio, Toscana e Umbria. Infatti gli eletti umbri sono entrati anni dopo la sfida elettorale per via di dimissioni o eventi tragici. La mia però non è una sfida impossibile, difficile sì, ma con i numeri della lista Fratelli d'Italia, l'appoggio dell'Umbria e del partito nazionale... ci aprono delle opportunità mai come in passato. Saranno due mesi di campagna elettorale tosta ma siamo pronti, siamo preparati e siamo convinti che gli umbri che vogliono essere rappresentati e difesi in Europa sanno che possono contare sul mio impegno e sanno che ogni preferenza in più e un passo in avanti per portare l'Umbria in Europa".

IL SUO IMPEGNO PER L'UMBRIA - "Se dovessi essere eletto starò dalla parte delle nostre imprese e del prodotto made in Italy troppo spesso svilito in favore di produzioni minori, starò dalla parte di quelle forze realiste che non approveranno mai una transizione ecologica ideologica destinata a distruggere economia e posti di lavoro, mentre altre vie ci sono e sono compatibili per una difesa armoniosa tra progresso e difesa della natura. 

LA SFIDA NON IMPOSSIBILE: ECCO PERCHE' - Marco Squarta ha costruito anche una rete di supporter in Umbria e in altre regioni di liste civiche del centrodestra che a livello europeo porteranno lui come candidato. Inoltre a tenere alto il nome dell'umbro Squarta nel cuore del partito, a Roma, c'è il sottosegretario Emanuele Prisco che non è segrEto per nessuno ormai da tempo, fa parte tra i dieci colonnelli più vicini e più fidati della Presidentessa Giorgia Meloni. Da qui anche l'impegno del partito su alcuni territori. A livello romano tutti riconoscono all gruppo Prisco-Squarta fu il primo in Umbria ad aderire a Fratelli d'Italia dopo la scissione dal Popolo delle Libertà quando era impensabile anche eleggere un consigliere regionale dopo il primo voto nazionale che dava l'1.9 per la nuova destra non più suddita di Berlusconi e non più nelle mani di Fini che aveva scelto il centrismo-liberale di Monti.

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