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Pensioni e polemiche, irrompe la Ciprini: "Cara Marini, non sono come te: io i soldi li restituisco"

La deputata del Movimento 5Stelle Tiziana Ciprini, tirata in ballo dalla governatrice nel battibecco al vetriolo con Beppe Grillo sulla questione della “turbopensione senza lavorare nemmeno un giorno”, irrompe sulla scena e butta nuova benzina sul fuoco della polemica

Parafrasa per grandi linee Lucio Dalla e risponde (velenosa) alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Così la deputata del Movimento 5Stelle Tiziana Ciprini, tirata in ballo dalla governatrice nel battibecco al vetriolo con Beppe Grillo sulla questione della “turbopensione senza lavorare nemmeno un giorno”, irrompe sulla scena e butta nuova benzina sul fuoco della polemica: “Cara Presidente Marini le scrivo, così mi diverto un po'”.

Incipit a parte, la faccenda si evolve così: “In riferimento alle sue dichiarazioni circa il fatto che la sua posizione lavorativa, previdenziale e pensionistica sia ‘come quella della Ciprini’, le specifico quanto segue”. E sì, è una serie di “a differenza sua”. Ma andiamo con ordine. Punto primo dell’onorevole pentastellata: “A differenza sua, non percepisco per intero indennità e rimborsi per il mandato elettorale, come da codice degli eletti del M5S: ‘l’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce -opportunamente rendicontata - di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo’”. Quindi, attacca la Ciprini, “a differenza sua, restituisco sul fondo del microcredito del Ministero dello Sviluppo Economico tutte le eccedenze non godute e non spese. Pensi, cara Presidente, che sino ad oggi il Movimento 5Stelle vi ha versato 13 milioni di euro, di cui oltre 100 mila euro della sottoscritta”.

E ancora, dritti al punto numero due: “a differenza sua, che è al suo quinto mandato elettorale, io sono al mio primo mandato e ne potrò eventualmente esercitare ancora un altro, non di più, come da regola del M5S per evitare di diventare politici di professione, come lei”. Capitolo tre, il lavoro precedente alla politica: “A differenza sua – scrive la deputata a cinque stelle, rivolgendosi alla Marini - , non sono stata reclutata come alta dirigente, tra un mandato politico e l’altro, e pertanto la contribuzione figurativa a mio carico per l’anno 2014 è stata di 2026,18 euro su un imponibile contributivo di 22.894,65 euro di un istruttore amministrativo di categoria C, quale io sono”. E, giusto per andarci ancora più pesante, “a differenza sua, non sono in conflitto di interessi tra politica, Legacoop e coop rosse”.

Ma l’elenco non finisce qui: “A differenza sua, presidente Marini, non ho maturato il diritto al vitalizio, vero e proprio privilegio acquisito; a differenza del suo Partito, il M5S ha votato per l’abrogazione dei vitalizi ai politici”.

E infine - e perché no - uno sguardo all’Italia intera. Conclusione della Ciprini, che per sua stessa ammissione si sta divertendo: “A differenza del suo Partito, cara Presidente, il M5S non ha votato per lo smantellamento dello Statuto dei Lavoratori, per l’abolizione dell’art. 18, per la licenziabilità selvaggia e per l’istituzione della precarietà a vita”. La litigata elettoral-politica-contributiva per via epistolare è solo all'inizio?

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