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Verso le Comunali a Perugia, il centrosinistra prende forma: lo schema, le alleanze e le primarie di città

Se la segreteria comunale attende luglio per "aprire" il dibattito, gli anti-Romizi che contano si sono messi già all'opera da aprile. L'ultimo tassello della strategia lanciato dall'ex assessore Cernicchi

Con calma compagni, con molta calma compagni. Potrebbe essere questo lo slogan della segreteria comunale del Partito Democratico che dopo le elezioni di marzo, nei mesi di maggio e giugno, non ha dedicato un punto di dibattito del tipo "avvicinamento alle elezioni comunali di Perugia". D'altronde mancano 10 mesi al 2019. Ma pezzi importanti del centrosinistra e del Pd hanno capito che bisogna agire in fretta, d'altronde sono già passati 4 anni di opposizione al Comune di Perugia.

I rumors parlano dell'inizio ufficiale della discussione "Comunali a Perugia" il prossimo luglio - segreteria comunale già fissata -. Ma gli ambienti del centrosinistra e quelli che contano veramente nel Pd però si sono già mossi e si stanno organizzando. C'è dialogo tra loro tanto da aver trovato una quadra sullo schema. L'esempio vincente arriva dalla vicina Corciano. Il riconfermatissimo sindaco Cristian Betti è stato tra i pochi a ricostruire un centrosinistra vincente e a differenza degli altri non si è accontentato di essere sostenuto solo dal proprio partito e da sparuti civici come altrove (vedi nella grande sconfitta di Terni).

Capito il messaggio corcianese, le teste pensanti anti-Romizi hanno deciso lo schema senza se senza ma: lista Pd, alleanza (a tutti i costi) con Leu, una lista formata da centristi doc - è ormai palese a tutti il malcontento verso il centrodestra dell'area Monni e poi c'è l'area cattolica che fa capo a Ronconi-una lista del Partito Socialista. E siamo a 4.

Ma l'obiettivo è andare contro il centrodestra di Romizi con ben sei plotoni. Una lista civica vera ambientalista, anti-ztl aperta in centro, associazioni varie e italia nostra. Ma serve anche un pezzo di sinistra per provare l'impresa: ecco dunque l'idea - mutuata dalle destre quando vogliono provare l'assalto diretto alla guida di un comune - di una civica con personaggi di sinistra, riconducibili al grande arcipelago. Ma senza simbolo e senza la parola sinistra. Così si evitano conflitti ideologici, partitici e pochi voti nelle urne. Questo è lo schema, la gente non manca. Bisogna capire se poi ci sono anche gli elettori.

Andrea Cernicchi, ex assessore alla cultura e uno dei pochi in grado di pescare dai moderati fino ai progressisti veri, indicato come uno dei potenziali candidati del pd e del centrosinistra, si è stufato di aspettare - di stare calmo - e così ha gettato un sasso nello stagno. Doppio obiettivo per lui: in primis capire il gradimento dopo 4 anni di stop, due iniziare il discorso sulle primarie per scegliere il candidato anti-Romizi.

Non essendo uno sprovveduto Cernicchi sa bene che la parola primarie piace poco ai renziani e ai mariniani e per questo ha proposto una formula nuova: primarie di città (non di partito, non di coalizione) modello Milano, ma prima si parte dai contenuti, dal programma e poi si individua la persona. Lui c'è e ci prova. Ora bisogna aspettare che si metta in moto anche il Pd comunale. Ps: Rettifichiamo la presenza dell'ex consigliere Cozzari faccia alla coalizione du centro-sinistra.

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