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Osservatorio contro le mafie, sindacati su tutte le furie: "Noi esclusi e ignorati dalla Regione"

Cgil, Cisl e Uil contro il consiglio regionale: "Inaccettabile, totale mancanza di rispetto"

Esplode la polemica: “È semplicemente inaccettabile che all’interno dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità non siedano Cgil, Cisl e Uil, le tre organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici dell’Umbria”. I sindacati sono tutte le furie: “Sono anni che denunciamo la gravissima situazione di crescente illegalità e aggressione mafiosa nella nostra regione, fenomeni che si ripercuotono in maniera pesantissima sulle persone che rappresentiamo”.

E non è finita qui. Perché un sindacato c'è: “Restiamo sconcertati nel vedere che al tavolo insediatosi ieri, 20 aprile, accanto alle associazioni e ai rappresentanti delle imprese, sieda la Cisal, un sindacato scarsamente rappresentativo, già chiamato in causa da Cgil, Cisl e Uil davanti alla direzione provinciale del lavoro, per vari casi di dumping contrattuale”.

E nel mirino dei sindacati c'è tutto il consiglio regionale. Più il segretario regionale del Pd: “Il fatto è tanto più grave visto che Cgil, Cisl e Uil avevano individuato e comunicato il nominativo di un rappresentate unitario, completamente ignorato da parte del consiglio regionale. Crediamo che il presidente della Commissione d’inchiesta Giacomo Leonelli, peraltro segretario del Pd regionale, e più in generale la Regione Umbria abbiamo compiuto un gravissimo atto di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti di Cgil, Cisl e Uil e delle centinaia di migliaia di cittadini umbri che esse rappresentano”. Che le danze cominciano. 

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