Goracci indagato, bagarre in Regione: "Dicci qualcosa"

Altra giornataccia per il vice-presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Orfeo Goracci, che dopo gli avvisi di garanzia per "concussione e abuso d’ufficio" relativi al suo operato da sindaco a Gubbio non ha ancora fornito una spiegazione ai "colleghi" sia della maggioranza che della massima assise umbra nel corso del consiglio regionale.

Eppure l'esponente politico era stato chiamato indirettamente a dire qualcosa a riguardo dell'indagine nell'ultima riunione dei capigruppo del centrosinistra che, pur rimanendo garantisti, avevano sperato in un intervento diretto dell'ex sindaco per togliere almeno un pò di imbarazzo sulla vicenda.

L'intervento non c'è stato e così l'Idv del capogruppo Oliviero Dottorini ha sparato zero: “È grave che il vicepresidente del Consiglio regionale Orfeo Goracci abbia negato la disponibilità a spiegare la propria posizione rispetto all'avviso di garanzia che lo ha raggiunto nei giorni scorsi. Alla faccia della democrazia e della trasparenza dobbiamo prendere atto che non ha avvertito il dovere civico e istituzionale di fornire spiegazioni all'istituzione che presiede rispetto ai fatti che circolano a mezzo stampa”.

La replica è arrivata subito dopo anche se un pò zoppa di mordente politico e Goracci si è detto pronto a spiegare, ma ai magistrati e non ai furbetti del moralismo: “Ho detto e ripetuto che rispetto il lavoro della magistratura, sono disponibile a chiarire in qualsiasi momento, non certo a qualche 'furbetto' della politica, la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati”.

Un atteggiamento completamento diverso da quello degli indagati Eros Brega e persino dal presidente Marini che sfiorata, ma senza avviso, dall'inchiesta dei fondi all'Enac non ha lemosinato spiegazioni, attacchi e chiarimenti.