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AMBIENTE Parco Eolico sul Monte Peglia? "La Regione dica no alle pale"

Bloccare il progetto di costruzione di numerose pale eoliche sul Monte Peglia. De Sio annuncia dunque la presentazione di una risoluzione e di una proposta di legge per salvare il sito


Bocciare il progetto di Parco Eolico che si vuole realizzare sul Monte Peglia e Selva di Meana. Lo chiede il gruppo di Fratelli d'Italia che ha chiesto alla giunta di includere questa area del “Sistema territoriale di interesse naturalistico ambientale" tra le aree non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonte eolica. A chiederlo sopratutto è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Alfredo De Sio, ricordando di aver già sollevato la questione con l'Esecutivo di Palazzo Donini nel marzo scorso, chiedendo un intervento diretto a tutela del sito protetto che però non si è nel frattempo concretizzato.

LA NORMA DA MODIFICARE. Motivando la sua proposta di tutela del sito naturalistico, De Sio sottolinea che “lo S.t.i.n.a. è un sistema territoriale, comprensivo di aree naturali protette, aree di particolare interesse naturalistico, faunistico e paesaggistico, di aree che svolgono funzioni determinanti per la conservazione della biodiversità in quanto contigue delle aree naturali protette, e di aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni dop e pat e produzioni tradizionali)”. Perciò andrebbe ricompreso tra i siti che il “Regolamento regionale n. 7/2011”, sull'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha individuato come “non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti”.

LE CARATTERISTICHE DEL PARCO. Una previsione che, spiega il consigliere di opposizione, “deve essere basata esclusivamente su criteri tecnici oggettivi connessi alle caratteristiche intrinseche del territorio e del sito: “le caratteristiche del territorio ricadente nello S.t.i.n.a. portano ad identificarlo quale area non idonea all'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica, per ragioni di tutela dell'ambiente, del paesaggio, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale, e di conservazione del patrimonio storico e artistico espresso dalle località ricadenti nell'area stessa”.

I PRECEDENTI. Il consigliere regionale ricorda che nel luglio dello scorso anno i sindaci dei Comuni di San Venanzo e Parrano, i rappresentanti del Comitato per la tutela del monte Peglia e il presidente dell'associazione 'Amici della terra' di Orvieto vennero ricevuti in audizione nella Seconda commissione dell'Assemblea regionale e in quella occasione ribadirono il “no alle 18 torri eoliche sul monte Peglia, ognuna alta 150 metri, con basamenti in cemento per un totale di 6 ettari, vari chilometri di nuove strade di collegamento tra le torri, due enormi sottostazioni elettriche,
chilometri di nuovi elettrodotti per l'innesto alla rete elettrica nazionale”. E nel marzo del 2014 De Sio rammenta di essersi già apertamente schierato contro “un'operazione speculativa che devasta l'ambiente del monte Peglia”, chiedendo alla Giunta regionale e all'assessore Rometti un impegno per una effettiva tutela di Monte Peglia.

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