Nel 2009 alle elezioni amministrative di Perugia, al debutto politico, il Movimento 5 Stelle ottenne 1,8 per cento come lista mentre il candidato a Sindaco Michele Pietrelli ottenne qualcosina di più: 1,9 per cento per una somma di voti contanti pari 1839 voti. Allora però il malcontento rispetto al centrosinistra e al centrodestra era stato intercettato soprattutto dal Movimento per Perugia della Spagnoli (nome altisonante a Perugia) che ottenne il 3 per cento.
Poi un'altro 3 per cento l'ottennero liste civiche ambientaliste, sinistroidi e del mondo dell'associazionismo. Insomma una lotta dura imporsi allora per i grillini di casa nostra.
Ma dopo l'effetto Parma quel quasi 2 per cento, pesa molto ma molto di più, per adesso. Anche a Perugia ma anche in altre parti dell'Umbria. Un esempio ne è stata l'assemblea pubblica di ieri sera ai Rimbocchi di Elce: oltre 100 persone tra simpatizzanti e fedelissimi si sono alternati per dire la loro, suggerire tematiche nazionali e regionali.
Tempo a disposizione due minuti: poi ognuno discute la proposta e si vota. L'argomento, se passa il vaglio popolare, viene messa in agenda dallo Staff che incomincia a lavorarci. A proposito di lavoro il Movimento ha chiesto a tutti non solo di parlare ma di impegnarsi in prima persona per portare avanti la battaglia politica sulla rete, ma anche in Piazza. Lo faranno i nuovi? Si vedrà.
Grillo odia la politica che parla di alleanza, ma il Movimento lo ha ribadito a chi come il commissario dei Verdi, Remo Granocchia, presente all'assemblea ha chiesto una collaborazione per cambiare la casta umbra. "Nessuna alleanza o collaborazione con i vecchi partiti, devono essere tutti sepolti": hanno spiegato dallo Staff. E questo vale per le alleanze politiche per le elezioni.
Nel programma del Movimento entra di prepotenza anche l'elemento sicurezza, rispetto delle regole e lotta al degrado. Sia con le forze dell'ordine ma anche recuperando spazio sociale e culturale nei luoghi maledetti. La battaglia principe resta a livello cittadino lo stop al termovalorizzatore per una chiusura del ciclo a freddo o il modello di Rifiuti Zero. E ora la politica umbra dovrà fare i conti con lui.
