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Manifestazione Casapound, 40 accademici si schierano per il no: "Questo si chiama fascismo"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da 40 tra accademici e studiosi di Perugia contro la manifestazione di Casapound del 16 dicembre a Ponte San Giovanni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da 40 tra accademici e studiosi di Perugia contro la manifestazione di Casapound del 16 dicembre a Ponte San Giovanni.

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Come accademici e studiosi, intendiamo denunciare i valori portati avanti dal movimento di Casa Pound che il 16 dicembre manifesterà nella nostra città di Perugia. La crisi sociale che precipita sempre più in basso, frutto di un capitalismo neo-liberista che accresce le diseguaglianze, togliendo speranza e futuro ai giovani, schiacciati dai fantasmi della disoccupazione e della distruzione del welfare state, produce il ritorno di valori regressivi come il razzismo, la xenofobia, la mixofobia, l’omofobia, il maschilismo. L’insicurezza che assale i soggetti spinge a sfogare la paura e la frustrazione contro coloro che percepiamo ancora più deboli. In assenza di una soggettivazione di classe che incanali la rabbia contro l’elite economica che sta acquisendo  privatamente la gran parte delle risorse economiche, depredando i beni pubblici e comuni, la protesta si rivolge sterilmente ed inumanamente contro gli stranieri, i migranti, i devianti, considerati responsabili del cosiddetto “degrado”. Lo stesso atomismo competitivo che anima il neo-liberismo, veicolato dall’industria culturale, viene da movimenti come Casa Pound e Forza Nuova rideclinato in chiave collettiva come sistema di esclusione della diversità culturale ed etnica, richiamandosi ad un identitarismo nazional-popolare fuori dal tempo, ma funzionale al depistaggio cognitivo utile ad assolvere i veri responsabili della crisi (investitori finanziari, azionisti delle multinazionali e tutti i politici e professionisti ad essi asserviti nelle varie oligarchie cittadine, in genere composte da “purissimi” italiani).

In tal modo risorge ciò che non si può chiamare che in un modo: il fascismo, che si addensa inquietante all’orizzonte futuro dell’aggravarsi della crisi, come avvenne negli anni trenta.

Per questo è necessario che la città di Capitini, la Perugia multietnica e democratica, e la regione di San Francesco dicano un secco no a questo ritorno al passato, riaffermando i valori della Costituzione antifascista nata dalla Resistenza

Firme

Salvatore Cingari

Mauro Volpi

Enrico Terrinoni

Elisa Fiorucci

Annalisa Volpone

Alessia Fiorillo

Manuel Anselmi

Renato Tomei

Carlo Belli

Fabrizio Scrivano

Piera Margutti

Roberto Dolci

Andrea Maori

Filomena Laterza

Laura Diafana

Gianluca Gerli

Daniela Francisci

Mauro Pichiassi

Derek Boothman

Maristella Pitzalis

Livio Fanò

Enza Caruso

Paola Falteri

Matteo Duranti

Scilla Passeri

Federica Lanzi

Giulia Vitali

Flavia Baldassarri

Daniela Gigante

Giorgia Ballarani

Simone Pacetti

Aurora Caporali

Giovanna Scocozza

Daniele Parbuono

Fabrizio Pompei

Roberta Pompili

Carlo Cardellini

Valeria Marsili

Andrea Capotorti

Cristina Montilli

Stefania Tusini

Manuela Casasoli

Stefano Anastasia

Federico Batini

Irene Scierri

Michele Capurso

Roberto Vetrugno

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