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Coronavirus, la rabbia del sindaco di Magione: "Sportelli delle Poste ridotti: gente al freddo e rischio contagio"

Il sindaco di Magione Giacomo Chiodini scrive alla direzione generale di Poste italiane per denunciare il rischio legato agli assembramenti per il ritiro delle pensioni

"Prolungare orari, introdurre forme di prenotazione, riattivare gli sportelli periferici". Il sindaco di Magione Giacomo Chiodini scrive alla direzione generale di Poste italiane per denunciare il rischio legato agli assembramenti per il ritiro delle pensioni davanti all’unico ufficio postale rimasto aperto nel Comune.

“Code infinite, al freddo gelido – scrive il primo cittadino – e assembramenti numerosi davanti all’ufficio postale del capoluogo: un rischio che non possiamo permetterci”.

“Con gli operai del Comune – prosegue – alla presenza di una pattuglia della Polizia locale, abbiamo provveduto a dislocare una serie di transenne per creare un percorso ordinato di coda che garantisce anche la distanza interpersonale. Crediamo però che queste accortezze non siano sufficienti né oggi – sole lettere A e B – né, a maggior ragione, nei prossimi giorni con le altre pensioni da ritirare fino alla lettera Z. Quello che sta avvenendo produce un effetto contrario rispetto a quanto perseguito dal governo nazionale con i provvedimenti adottati per contenere la diffusione del contagio da coronavirus. La contrazione dei servizi postali obbliga gli utenti a trascorrere più tempo fuori casa e a trovarsi in assembramenti che aumentano i rischi”.

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