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Il vecchio centrosinistra non c'è più, Rifondazione dice basta, Idv e movimenti tutti con l'Altra Europa

Ma alla sinistra dura e pura manca un leader per affrontare la sfida elettorale. Il pezzo da novanta ha detto no, salgono le quotazioni di Brutti e c'è chi chiama in causa il giornalista Cgil Ricci, ma il più probabile resta il sindacalista Cajarelli

"E' la fine del centrosinistra in Umbria: il voto sul dap 2015 della Presidente Marini è la dimostrazione che una fase politica in Umbria si è conclusa": il segretario di Rifondazione Comunista Enrico Flamini ha ribadito con queste parole la fine dell'alleanza ventennale tra Rifondanzione comunista e il Pd (prima Pds, poi Ds e Margherita, ora sotto le insegne dei democratici. Il voto contrario di Rifondazione, ma anche di altri due consiglieri regionali di maggioranza (Brutti e Goracci) era già un messaggio chiaro in vista alle Regionali 2015. I rossi di Rifondazione dicono no dunque ad una lista di sinistra nel centrosinistra e insieme agli altri movimenti daranno forza ad una lista Alternativa L'Altra Europa-Umbria, sul modello della sinistra di Tsipras. 

"La conclusione di tale vicenda politica - ha concluso Flamini - pone allo stesso tempo la necessità di un profondo cambiamento nel ruolo e nell'azione della sinistra della nostra regione che deve contrapporre un'altra idea della regione, basata sulla promozione di interventi attivi di contrasto della crisi economica, sull'uso delle risorse comunitarie per la piena e buona occupazione, sulla conversione ecologica dell'economia, sulla tutela dei beni comuni, sul sostegno alla domanda interna, sulla partecipazione attiva della popolazione alla vita democratica".

Della coalizione anti-centrosinistra e anti-riconferma della Marini ci sarà anche lo zoccolo duro dell'Italia dei Valori (quella vicina a Paolo Brutti e Franco Granocchia) che sta dialogando con i comitati dell'Altra Umbria da due settimane. C'è anche l'ipotesi, ma al quanto remora, che Brutti possa essere il leader della coalizione dopo il no dato da Mauro Volti, uomo forte dell'Università perugina, e i dubbi (molti in verità) sul sindacalista Cajarelli.ma c'è anche chi spinge per un giovane Tsipras in salsa umbra: ovvero il giornalista Fabrizio Ricci, ma difficilmente accetterebbe l'incarico.

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