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L'Umbria la regione delle partecipate, ma dal Pd c'è chi invoca il cambiamento

E' l'Umbria dopo Sardegna e Basilicata la regione con il maggior numero di società partecipate, ma c'è chi, come il segretario regionale del Pd, chiede ai suoi un "repentino cambiamento"

Sono in tutto 78 società che si traducono in 4.000 dipendenti circa. L’Umbria, in base ai numeri, se si parla di società partecipate da Enti pubblici è quindi seconda solo a Sardegna e Basilicata.

C’è chi però il cambiamento lo pretende. Ed è il segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli che spiega: “La recente relazione della Corte dei conti in ordine allo stato di salute dei conti pubblici dell’Umbria ha evidenziato un problema che, se non affrontato con coraggio, determinazione e una sana dose di autocritica su quanto è stato fatto dalle nostre amministrazioni nel recente passato, rischia di avere uno sviluppo dagli esiti nefasti e imprevedibili: e cioè lo stato delle aziende partecipate nel territorio regionale”.

 “Proseguire nelle riforme, nella semplificazione, nell’abbattimento dei costi degli apparati – continua Leonelli - rimane la via maestra, ma non si può prescindere da una ripianificazione completa dei servizi e delle funzioni, partendo da una profonda autocritica su come è stata affrontata negli anni la fase della progressiva contrazione delle risorse pubbliche, sia sul managment sia sul personale. Il meccanismo eccessivamente ibrido di apertura al privato da un lato non ha intaccato rendite di posizione di natura pubblica, che in alcuni casi progressivamente sono degenerate in vere e proprie sacche di privilegio, dall’altro non ha probabilmente apportato quei contributi positivi anche in termini di costi e tariffe figli delle dinamiche di libera concorrenza”.

“Occorre voltare rapidamente pagina – conclude il segretario -  verso un futuro che per quanto ancora da riprogettare dovrà essere radicalmente diverso dal passato, per non incappare in ulteriori scelte figlie dell’emergenza e dell’insostenibilità finanziaria piuttosto che di una seria e lungimirante programmazione. Appena dopo le ferie estive promuoveremo una giornata di analisi e di studio, con la presenza di rappresentanti del Governo (a tal proposito il sottosegretario per la semplificazione e la pubblica amministrazione Angelo Rughetti ha già dato disponibilità a partecipare a una giornata di approfondimento sul tema) e di altre esperienze nazionali per riprogrammare gli assetti, le funzioni e gli obiettivi delle aziende partecipate dell’Umbria, tenuto conto che ogni forma di conservatorismo rischia pesantemente di inficiare i servizi ai cittadini, la tenuta dei conti, e l’efficienza delle stesse”.  

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