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Il Presidente Conte degrada l'Umbria da regione a provincia. La Lega: "Gli umbri meritano rispetto"

Barbara Saltamartini, presidente della Commissione attività produttive della Camera e commissario provinciale della Lega a Terni, ha criticato il Presidente Giuseppe Conte

“Che Conte avesse poco rispetto per le Istituzioni avevamo avuto modo di appurarlo ma, che non abbia neanche rispetto per il popolo umbro, è davvero intollerabile. Deve solo vergognarsi”.  Barbara Saltamartini, presidente della Commissione attività produttive della Camera e commissario provinciale della Lega a Terni, ha criticato il Presidente Giuseppe Conte che, in visita a Perugia, parlando delle possibili conseguenze del voto in Umbria, ha sminuito la regione paragondandola per numero di abitanti ad una provincia, in particolare a quella di Lecce, e quindi poco rilevante sullo scacchiere nazionale. 

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“Affermare che il voto di domenica ha poca rilevanza perché l’Umbria ha la stessa popolazione della provincia di Lecce, vuol dire negare uno dei principi sacrosanti della nostra costituzione, ovvero il diritto al voto dei cittadini, siano essi due o due milioni. Probabilmente - ha spiegato la parlamentare -  all’avvocato del popolo che non conosce i territori e, mi pare di capire che se ne guarda bene dal conoscerli, sfugge il motivo per cui domenica gli umbri andranno a votare. E’ opportuno ricordare che l’Umbria, soggiogata da 50 anni dal potere della sinistra, è stata travolta da uno scandalo nella sanità che non ha precedenti. Conte che è totalmente avulso dalla realtà, queste cose non le sa o peggio ancora vorrebbe nasconderle. I cittadini, però, non dimenticano e la dimostrazione l’avremo il prossimo 27 ottobre quando gli umbri si riprenderanno il governo della loro Regione e potranno contare sul buongoverno della Lega".

Secondo Barbara Santamarini il voto umbro sarà la prima spinta da basso per far cadere il Governo Conte Bis: "Dall'Umbria partirà la reazione di tutti gli italiani che vogliono mandare a casa il governo delle tasse e delle poltrone cominciando dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Basta infischiarsene dei cittadini, dei loro diritti e delle loro necessità. E’ il momento dell’ascolto, del pragmatismo e non delle chiacchiere".

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