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L'INTERVENTO "Il terremoto sbugiarda Renzi e la Marini su scuole sicure e territorio"

Pubblichiamo l'intervento integrale del segretario del Prc che se la prende con la Marini e il Premier Renzi per le troppe promessere fatte sulla messa in sicurezza sia di scuole che del territorio che non sono state mai mantenute. 

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di Enrico Flamini segretario regionale di Rifondazione Comunista

Vogliamo esprimere alle comunità della Valnerina colpite dal terremoto la nostra totale vicinanza. Oggi è però il tempo del rendersi utili e della solidarietà concreta. Per questo stiamo sostenendo il lavoro delle Brigate di Solidarietà Attiva, operanti fin dal terremoto del 24 agosto, attraverso la raccolta di generi di prima necessità e la messa a disposizione delle nostre strutture, a partire dalla nostra sede regionale di Perugia che sta fungendo anche da centro di smistamento. 

Ci sentiamo impegnati in azioni di solidarietà concreta, ma vogliamo anche ribadire che al nostro paese e alla nostra regione serve un piano per la messa in sicurezza del territorio, di scuole, di case ed edifici pubblici. Il terremoto non è un episodio. In questo senso comprendiamo l'utilizzo del principio di precauzione e le conseguenti indicazioni della Regione ai sindaci per chiudere le scuole e fare tutte le verifiche possibili. Ma è evidente che continuando cosi le comunità sono del tutto legittimate a pensare che siano proprio ed addirittura le scuole le strutture meno sicure. 

A seguito delle roboanti dichiarazioni di Renzi, chiediamo allora che la Presidente Marini, oltre a consigliare ai sindaci di chiudere le scuole, intervenga sul governo per sapere che fine hanno fatto le risorse promesse da Renzi per la sistemazione degli edifici scolastici. La Presidente di certo saprà che diversi comuni hanno tutto pronto in termini di progettazione e che mancano solo i finanziamenti. 

Le graduatorie stanno infatti scorrendo con lentezza e le stesse risorse sono incerte. Inoltre, visto che è in discussione la legge di bilancio, la Regione Umbria chieda che vengano abbandonati i progetti di opere inutili e dannose come Tav e Ponte sullo Stretto e che le risorse vengano impiegate per la sicurezza del territorio.

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