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Inchiesta Sanità, la Marini ha deciso di resistere: "Anche io cerco la verità. Nominerò commissario"

In una conferenza stampa senza domande, la presidente ha deciso di andare avanti fino alla fine continuando a gestire la sanità e l'Umbria. Pronta a collaborare e a difendere la sua onorabilità

Mentre Ganpiero Bocci, ex segretario del Pd dell'Umbria ed ex sottosegretario, si trova agli arresti domiciliari, l'ex assessore Luca Barberini pure ma dopo aver presentato spontaneamente le proprie dimissioni da assessore e si autosospeso da dirigente del pd, la Presidente Catiuscia Marini anche lei indagata nella terribile vicenda delle assunzioni pilotate con tanto di manager delle sanità - come Duca ai domiciliari anche lui - costretti a portare foglietti con domande e questionari del test ai politici, tra cui anche a Palazzo Donini secondo l'accusa nelle 80 pagine di Ordinanza, lei ha messo in piedi una non conferenza stampa (bandite le domande) dove francamente si sono capite tre cosette.  

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La prima, lei resta ed è pronta a collaborare con la magistratura e a querelare chi offende la sua onorbilità di donna e di Presidente; la seconda continuerà a governare la sanità umbra per tutelare il servizio di qualità offerto agli umbri e approvare gli atti fondamentali del settore; terzo la prossima settimana nominerà un commissario dell'azienda ospedaliera nella sua piena autonomia. Ha ribadito una infinità di volte che lei deve tutelare la Regione, la sanità umbra, i 10mila dipendenti onesti e che si sente più interlocutrice della magistratura che indagata. 

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Metterà a disposizione tutto quello che può ai magistrati e si augura tempi veloci per l'inchiesta. E per finire con il classico "piena fiducia nella magistratura che ben conosco per essere scrupolosa". Ha ripetuto come un mantra che lei si vuole concentrare nella ricerca della verità. E chi la conosce lo sa quanto è importante per i suoi "rigidi" valori la "verità". Poi se ne è andata nei suoi uffici non rispondendo a nessuna domanda. Certamente provata, certamente delusa e spaventata per il futuro. E' umano e comprensibile. Non risponderà alle provocazioni politiche che già sono partite oggi, secondo lei. Inizia oggi il suo primo giorno di battaglia asseragliata a Fort Donini. 

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