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Il Nodino di Perugia tra un cambiamento radicale o il ritorno nel cassetto. Pressioni su Anas e Regione

Asse Bori (Pd) - Fioroni (lega) partorisce la risoluzione sull'opera viaria che deve alleggerire il traffico nel tratto dell'E45 che porta direttamente al Raccordo

Il Nodino sì, ma modificato e rispettoso del paesaggio. E ovviamente figlio di un progetto partecipato dai cittadini, dalle amministrazioni comunali e associazioni. E' questa la risoluzione unitaria del consiglio regionale - proposta Bori con emendamenti della Lega - approvata con 17 voti a favore nell'ultimo consiglio comunale. Un compromesso che cerca sia di non far morire un progetto che non perdere il treno dei finanziamenti nazionali dopo le critiche di partiti, associazioni e anche sindaci del territorio.

Ma il progetto piace alle associazioni di categoria dell'Umbria, a gran parte del centrodestra di Governo che vedono nel Nodino lavoro e futuro.  Ad oggi l'unica certezza è che il nodino è la sola soluzione possibile ( o sarebbe meglio direla sola attualmente discussa) per migliorare e ottimizzare il flusso di traffico della zona di Collestrada dove si incrociano la E45 e il raccordo autostradale. La risoluzione si rivolge direttamente alla Giunta regionale e all'Anas: "all’Esecutivo si chiede  di Palazzo Donini di aggiornare e rivalutare, d’intesa con Anas e ascoltate anche le istituzioni locali, le priorità progettuali, per perseguire gli auspicati benefici per il territorio regionale e locale, il sistema viario regionale, nel rispetto della sostenibilità ambientale".

Tradotto: nuove percorso, nuova discussione istituzionale e con le associazioni, nuovi passaggi in sede istituzionale per valutazione alla modifica apportata. Un lavoro immane e che potrebbe far saltare tutto per la gioia di alcuni e la rabbia di altri. Bori, capogruppo del Pd, vuole un nodino decisamente più green - dimenticando che il Nodino è figlio anche del vecchio Pd - e boccia il percorso previsto attualmente: "Con l’attuale soluzione non viene affrontato il vero problema, relativoalla rampa di collegamento che crea una strozzatura. Le opere ipotizzate nel progetto determinerebbero inevitabilmente lo stravolgimento di numerose sorgenti e delle falde acquifere oltre al peggioramento dell’inquinamento acustico ed atmosferico con inevitabile ricaduta sulla vegetazione e sui flussi migratori tra l’ansa degli Ornali del Tevere e il bosco".

Per la consigliera Paola Fioroni una modifica si può a patto di non perdere finanziamenti e lasciare allo stato attuale i flussi di traffico nell'area di collestrada. "Al momento sono in corso lavori preliminari che prevedono misurazioni e verifiche sui luoghi. Riteniamo che si possa rivalutare e aggiornare il progetto". Ora la palla passa alla Regione e all'Anas. Il nodino verso il ritorno nel cassetto dei progetti? 

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